11 aprile 1987, muore Primo Levi

di Redazione

Primo Levi Accadde Oggi. Nasce nella Torino del 1919 il piccolo Primo Levi, figlio di genitori ebrei e perciò forse segnato fin dagli inizi della vita.

Si iscrive all’Università di Torino in Chimica, dove trova grosse difficoltà per trovare un relatore alla sua tesi di laurea, siamo in piena discriminazione razziale, riuscirà comunque a laurearsi nel 1941, pieni voti e lode alla sua tesi di Fisica, ma sul diploma compare quella scritta “di razza ebraica”, vergogna dell’intelletto e della coscienza civile. Comincia a lavorare come chimico, anche se in ruolo infamanti, ma ha bisogno di soldi per la difficile condizione familiare. A seguito dell’occupazione tedesca di Milano, dove vive, si sposta, ma viene catturato a Brusson ed inviato al campo di concentramento prima di Fossoli, fino ad arrivare ad Auschwitz, è il 13 dicembre del 1943, ha 24 anni. Riesce a rientrare tra quelli non inviati subito allo sterminio, anche perché lavora prima con una industria di gomma, quindi viene destinato ad altri compiti.

E’ tra quella decina di persone che si salvano e la sua storia la ritroviamo in “Se questo è un uomo”, non sarà però un successo immediato. La Einaudi comincia a pubblicare le sue opere e in successione escono La Tregua, Storie naturali (che firma come Damiano Malabaila), Vizio di forma, La Chiave a stella, La ricerca delle radici, Se non ora quando?, che vince Campiello e Viareggio.

Vasta ed importante è tutta la sua voluminosa opera, ma Levi porta con sé il freddo ed il silenzio della prigionia, il dolore del ricordo.

L’11 aprile del 1987 muore, probabilmente suicida lanciandosi nella tromba delle scale della sua casa.

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