Aggressione al vicesindaco Russo: condannato Fondino

di Redazione

Giovanni Fondino GRICIGNANO. Inflitti due anni di carcere a Giovanni Fondino per l’aggressione compiuta ai danni del vicesindaco Francescantonio Russo il 9 novembre del 2007.

I giudici lo hanno ritenuto responsabile dei reati di tentata estorsione aggravata e lesioni personali. Il 41enne di Gricignano, che dopo la denuncia della vittima era stato sottoposto ai domiciliari, si trova già in carcere dal 25 settembre 2008 quando fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Napoli, nell’ambito dell’operazione contro il clan camorristico dei Di Grazia. Il Riesame lo aveva scarcerato il 10 ottobre successivo ma era rimasto detenuto proprio per la vicenda riguardante l’aggressione al vicesindaco Russo.

Tutto era iniziato nel settembre del 2007 con una richiesta estorsiva di qualche centinaio di euro al politico, che però si era più volte rifiutato. Questo il motivo per cui quel venerdì sera venne “punito”. Erano circa le 21.40. Russo, una decina di minuti prima, era uscito dalla casa comunale di Piazza Municipio dove aveva partecipato ad una riunione politica sul problema dell’emergenza rifiuti e degli extracomunitari. Si intratteneva qualche istante nel bar della piazza per un caffè e qualche chiacchiera con gli amici. Dopodiché svoltava l’angolo della piazza, dove è situata la sede della Federcaccia. Piovigginava e i soci dell’associazione erano tutti dentro il locale. Russo li salutava. Si recava verso la chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Lì fuori, parcheggiata dinanzi alla statua di Padre Pio, c’era la sua auto, una Audi A4 station wagon. Proprio perché pioveva, Russo si affrettava ad avvicinarsi alla vettura. Sembrava tutto normale, tutto come ogni sera: lui che scende dal Municipio, prende la macchina e ritorna a casa dalla sua famiglia. Ma non fu così. Russo entrava nell’abitacolo, il posto guida era vicino al marciapiede, davanti al cancelletto del muro che cinge la statua del santo. All’improvviso, mentre si apprestava a chiudere la portiera, una mano lo afferrava per i capelli e lo scaraventava con estrema violenza dall’interno dell’auto al marciapiede. Vedeva alcuni uomini, a volto scoperto, armati di mazze di legno. Non dicevano una parola e si avventavano su di lui prendendolo a sprangate. Lui gridava, cercava di ripararsi con le braccia, lo colpivano su tutto il corpo. Poi scappavano a bordo di un’auto.

Francescantonio Russo Il vicesindaco, stordito e sanguinante, lanciava urla di aiuto che venivano udite da quelli della Federcaccia, che escono fuori dalla sede e lo soccorrono. Nel mentre Russo era già col cellulare in mano per chiamare le forze dell’ordine. Ma, proprio in quel preciso istante, passava un’autopattuglia dei carabinieri di Gricignano, in giro per il paese per controlli di routine. Gli stessi militari lo trasportavano al pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” di Aversa.

Dopo gli accertamenti, i medici gli diagnosticavano la rottura del braccio sinistro, la frattura del polso e diverse contusioni e ferite su tutto il corpo. Veniva dimesso durante la notte e, assieme a degli amici, si recava presso la stazione Carabinieri di Gricignano, davanti al maresciallo Mauro Nuzzi, per sporgere denuncia. Sin da quel momento fece il nome del suo aggressore, lo aveva riconosciuto, era lui, Giovanni Fondino.

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