Cineclub, programmazione fine aprile-inizio maggio

di Redazione

L'ultimo PulcinellaCASAGIOVE. Mercoledì 15 e Giovedì 16 Ti Amerò Sempre di Philippe Claudel (16.00 – 18.30 – 21.15).

Da venerdì 17 a martedì 21 Questione di cuore di Francesca Archibugi (Feriali 16.00 – 18.30 – 21.15 – sabato edomenica 16.00 -18.10 -20.20 -22.30).

Mercoledì 22 L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro (16.00 – 18.30 – 21.15)serata speciale in collaborazione con il Settembre al Borgo.

Giovedì 23 Ponyo sulla scogliera di Hayao Miyazaki (16.00 – 18.30 – 21.15).

A grande richiesta dei soci: da venerdì 24 a martedì 28 Che, l’argentino di Steven Soderbergh (16.00 – 18.30 – 21.15).

Mercoledì 29 serata a cura del Cinema Vittoria. Giovedì 30 Katyn di Andrzej Wajda (16.00 – 18.30 – 21.15).

Da venerdì 1 a mercoledì 6 maggio Che, Guerrilla di Steven Soderbergh (16.00 – 18.30 – 21.15).

Giovedì 7 Mar Nero di Federico Bondi – Interverrà il regista – (16.00 – 18.30 – 21.15).

Prossimamente

LOUISE-MICHEL di Benoit Delepine-Gustav de Kervern

TWO LOVERS di James Gray

FROZEN RIVER di Courtney Hunt

TEZA di Hailè Gerima

TUTTA COLPA DI GIUDA di Davide Ferrario

Schede film

TI AMERO’ SEMPRE Miglior Film Straniero BAFTA 2009 – Miglior Attrice EFA 2009

Un film di Philippe Claudel. Con Kristin Scott Thomas, Elsa Zylberstein, Serge Hazanavicius, Laurent Grevill, Frédéric Pierrot, Claire Johnston, Catherine Hosmalin, Jean-Claude Arnaud, Olivier Cruveiller, Lise Ségur, Mouss, Souad Mouchrik, Nicole Dubois, Laurent Claret, Marcel Ouendeno. Genere Drammatico, colore 115 minuti. – Produzione Francia. Sono 15 anni che Juliette non ha alcun contatto con la sua famiglia che l’ha ripudiata dopo la condanna per omicidio. Uscita finalmente di prigione viene ospitata dalla sorella minore Léa che vive a Nancy con il marito, le due bambine adottive e il suocero malato, e con la quale Juliette ha sempre avuto un rapporto molto bello. Il ritorno alla vita però non è facile, tutti le fanno domande sul suo passato e tentano di capire il perché di quel gesto orribile, ma Juliette ha costruito un muro troppo alto intorno a sé e niente sembra più scalfirla. L’affetto di sua sorella e delle sue nipotine la riporterà lentamente a contatto con la realtà e con un mondo che per troppo tempo è andato avanti benissimo anche senza di lei. Il dilemma rimane, come può una donna così dolce e premurosa aver commesso un reato così orribile? Philippe Claudel, uno dei più celebri e apprezzati scrittori francesi contemporanei, grande appassionato di pittura e di cinema, fa il suo esordio dietro la macchina da presa presentando il suo primo film in concorso alla 58ma Berlinale. Ti amerò sempre è una storia di donne, sulle donne, sulla loro forza interiore, sulla loro capacità di ricostruirsi e di rinascere anche dopo eventi tragici come quello che accade alla protagonista del film, interpretato da un’efficace Christine Scott-Thomas.Claudel segue giorno dopo giorno il processo di ritorno alla normalità di una donna quasi aliena, che apprende con indifferenza della morte del padre e dell’Alzheimer in stadio avanzato della madre e, quel che è peggio, non sembra vergognarsi affatto del crimine che ha commesso. I dialoghi sono rarefatti, i silenzi quasi necessari. Le atmosfere molto malinconiche lasciano spesso il posto a qualche perla di umorismo (la più divertente riguarda niente meno che il cinema di Rohmer) e conducono verso un finale risolutore (narrativamente un po’ forzato) che fa finalmente luce sul passato della protagonista. Un buon esordio, anche frutto dell’intelligenza di Claudel, sempre equilibrato e attento a non strafare. www.mymovies.it

QUESTIONE DI CUORE

Un film di Francesca Archibugi. Con Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi, Andrea Calligari, Nelsi Xhemalaj, Chiara Noschese, Paolo Villaggio. Genere Drammatico, colore 104 minuti. – Produzione Italia 2008.

I cuori di Alberto e di Angelo ingrippano nella stessa notte. Così dice Angelo, giovane carrozziere di ex borgata, ex sottoproletariato, un ex tutto diventato qualcosa che Alberto, sceneggiatore di successo, bravo e matto, rumoroso e squlibrato come un rinoceronte, non capisce. Diventano amici in sala rianimazione. Amici come lo si può diventare ridendo come matti al cospetto della morte. E appena fuori, la vita gli sembra talmente cambiata, sempre consapevoli di ogni battito cardiaco, che diventano indispensabili l’uno all’altro. Continuare a ridere. Non pensarci. Alberto, che è un uomo solo, si installa come un paguro nella conchiglia, la casa di Angelo, lì al Pigneto, sopra la carrozzeria specializzata in auto d’epoca. Un mondo imperscrutabile, ora bellissimo, ora sinistro. Il crocicchio di strade dove andava a zonzo Accattone: come sono diventate? Ma in quella casa c’è una famiglia: una moglie, Rossana, bella e incinta, e due figli, Perla, una scontrosa adolescente e Airton, in omaggio al grande Senna, un bambino impaurito dagli eventi. Per quelle dinamiche assurde che accadono solo nella vita vera, si crea una famiglia con due padri, con funzioni complementari: uno solido, che guadagna, evade, mette al pizzo, e l’altro che legge, scrive e sperpera, soldi e relazioni. Ma non c’è scontro, fra le loro visioni delle cose: solo un abbraccio comico e disperato. Angelo nasconde a tutti di sentirsi sempre peggio, e con un piano, cerca di trasferire all’amico, come eredità, come dono, come responsabilità morale, ciò che ha di più caro: Rossana, Airton e Perla. www.mymovies.it

L’ULTIMO PULCINELLA

Un film di Maurizio Scaparro. Con Massimo Ranieri, Adriana Asti, Valeria Cavalli, Jean Sorel, Domenico Balsamo, Carla Ferraro, Margot Dufrene, Georges Corraface, Antonio Casagrande. Genere Drammatico, colore 89 minuti. – Produzione Italia 2008. –

Il primo Pulcinella? Silvio Fiorillo, Napoli, XVI secolo. Almeno si dice. L’ultimo? Michelangelo (Massimo Ranieri), Napoli di oggi. Di questo siamo convinti perché Michelangelo è il dolente protagonista de L’ultimo Pulcinella di Massimo Scaparro, grande uomo di teatro ogni tanto in prestito alla settima arte. La storica maschera è la pesante eredità che il figlio di Michelangelo non sopporta. Non saranno sufficienti 500 anni di Pulcinella? Perché il padre canta ancora gioie e miserie di Napoli? Non è meglio andar via dopo l’ennesimo omicidio camorristico? Il figlio Francesco (Domenico Balsamo) parte per Parigi, il padre lo insegue. Ma proprio lontano da casa i due ritroveranno il senso della maschera. Il figlio perché la vuole provare e il padre perché finalmente cerca di togliersela. C’è da fare uno spettacolo ispirato a un inedito Pulcinella di Rossellini con un’ex attrice del varietà (grande Adriana Asti) e alcuni ragazzi della banlieue. Quando Ranieri canta, tremano le vene dei polsi. Basterebbe questo ma c’è di più: cos’è quel sogno che possiamo vivere anche nella realtà più degradata? L’arte. Proprio come insegnava un certo Pulcinella. Francesco Alò (Il Messaggero)
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