Basso Volturno: giro di ricognizione Cocevest

di Redazione

VolturnoGRAZZANISE. Il Basso Volturno è una vasta area pianeggiante che si distende da Capua al mar Tirreno: occorre un pressante giro di ricognizione su questa realtà geografica che, nell’intera Terra di Lavoro, resta (forse o sicuramente) quella che meno di ogni altra ha conosciuto significative trasformazioni e sviluppo, nell’ultimo mezzo secolo.

Un giro di ricognizione -beninteso- non estemporaneo, non di circostanza elettorale, comunque non parziale, ma integrale e capace di far emergere tutte le perniciose interconnessioni che hanno tarpato le ali ad un territorio sfortunato, martoriato, orfano.
E’ quanto il Cocevest si appresta a far domenica prossima -19 aprile, in orario 10,30/12,30- nel contesto del corso di formazione “Il coraggio di essere persone, cittadini e lavoratori nel III Millennio” che si svolge presso la scuola delle suore Ancelle dell’Immacolata, a Via Eufrosina, in Grazzanise.
Formidabilmente ampia la problematica: “Basso Volturno: sulle discutibili radici del passato remoto e prossimo, problemi attuali e prospettive di sviluppo: agricoltura, filiera bufalina, industrializzazione (?), trasporti ed altri servizi pubblici, aeroporto civile, lavoro, reddito e sua gestione”. Insomma, di tutto, di più. Eh sì, vi sono momenti in cui v’è bisogno di cogliere una visione globale e capire dove, come, quando e perché si sono inceppati i meccanismi della crescita economica e socio-culturale, oltre che politica (in senso lato), per poter delineare le prospettive davvero possibili, ben al di sopra delle ferite leccate, delle promesse d’occasione, della demagogia imperante tipica di coloro che son soliti “vendere ghiaccio agli Eschimesi”.
Accanto ai corsisti sono invitati i responsabili di sodalizi e gruppi, esponenti delle forze politiche ed ammistratori comunali dell’intero Basso Volturno: il Cocevest avverte il dovere di costruire un’opportunità di approfondimento e di confronto a tutto campo.
Primi relatori il dott. Donato Màdaro, funzionario dell’Assessorato regionale all’ambiente (“Ciclo integrato dei rifiuti come volàno di sviluppo, nell’ottica della provincializzazione delle competenze e della loro concreta esplicazione”) e l’avv Raffaele Ambrosca, presidente della Lab ( “Filiera bufalina: sofferenze e soluzioni”), ma si attendono ancora i riscontri dei presidenti dell’Unione industriali e della Camera di Commercio di Caserta, nonché del presidente provinciale dell’Associazione Piccole e Medie Industrie.

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