Teatro San Carlo, il Pdl contro i tagli operati dal Comune

di Redazione

Teatro San CarloNAPOLI. A pagare per il clima di austerity che impone riduzioni di spesa agli enti locali finisce il Teatro San Carlo: i fondi per il Massimo napoletano scendono drasticamente, da 2,1 milioni a 500 mila euro.

Una scure delineata nel bilancio di previsione 2009 della giunta comunale di Napoli e che dovrà avere il via libera del Consiglio che potrebbe apportare Amodifiche a un piano lacrime e sangue che prevede anche un rincaro notevole per la tassa sui rifiuti. Per il momento, di sicuro, la vicenda scatena polemiche e reazioni.

Oggi sono scesi in campo due ministri del governo Berlusconi. Il titolare del dicastero dei Beni culturali, Sandro Bondi, ritiene «francamente sconcertante che, dopo il grande impegno del governo attraverso il lavoro del commissario della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli, Salvatore Nastasi, e gli encomiabili risultati raggiunti sotto la sua gestione, la civica amministrazione partenopea scelga di tagliare di quasi l’85% il suo contributo alla più grande istituzione culturale della città, e quasi altrettanto faccia la Provincia». Bondi ritiene di poter «interpretare queste decisioni solo come una incomprensibile e inaccettabile scelta politica, che va a colpire una gestione sana e trasparente come mai in passato».

Per il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, «i tagli del Comune e della Provincia di Napoli al teatro San Carlo rappresentano la caduta dell’ultimo tabù: la sinistra non vuole bene all’arte». Ma la Carfagna va oltre individuando nel corposo taglio ai finanziamenti «il sapore della ritorsione politica tanto più ora che, grazie al lavoro del commissario, la Fondazione Teatro di San Carlo aveva quasi portato a termine la difficile opera del risanamento finanziario».

Anche il capogruppo vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, ritiene che la scelta abbia «un’unica ed inequivocabile lettura: provare a danneggiare l’immagine e le scelte di un governo che, col suo ministro, ha ben agito e molto ha fatto anche nel campo artistico e culturale».

Accuse dure alle quali decide di rispondere il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino che si sorprende «dello stupore di tanti illustri personaggi e di Governo, per il taglio delle risorse stanziate per il Teatro San Carlo. Come se fossero gli unici tagli che il Comune è stato costretto a fare, date le difficoltà economiche e per rispettare gli equilibri di bilancio imposti dalle leggi dello Stato». Perchè, chiede la Iervolino, «il Comune avrebbe dovuto fare un’operazione politica contro il San Carlo quando, nei limiti delle proprie competenze, lo aiuta sempre e in tutti i modi, sia per facilitare gli interventi di restauro che per le manifestazioni esterne?». La Iervolino chiude chiedendo a chi polemizza di battersi per far avere a Napoli «almeno un decimo dei lauti regali, cioè dei contributi straordinari che il Governo ha concesso ad altre città amiche come Roma, Catania e Palermo».

Dopo che il Consiglio comunale di ieri è saltato per mancanza di numero legale, da lunedì si torna in Aula. Un duro esame per il bilancio della maggioranza di centro sinistra al cui interno c’è anche la questione San Carlo.

da Il Mattino

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