NAPOLI. Controllavano la vendita di calcestruzzi per gli appalti pubblici e le costruzioni private nella zona vesuviana. Chi non si rivolgeva a loro per le forniture, politici, imprenditori e anche semplici cittadini, riceveva pesanti ritorsioni.
Addirittura compivano dei sequestri di persona, come quello accertato ai danni di un assessore comunale, portato davanti al boss per costringerlo ad affidare opere pubbliche a ditte amiche. Con accuse che vanno dallassociazione per delinquere, alla turbativa dasta, estorsione, traffico di droga, minacce ed altri reati ancora sono finiti in carcere 17 persone ritenute legale al clan capeggiato da Antonio Giugliano, detto o Savariello, boss già detenuto. Lorganizzazione criminale, un tempo vicina al clan Fabbrocino, è attiva nei comuni di Poggiomarino, Terzigno, Trecase e Scafati. Sequestrate aziende e società per un valore di 10 milioni di euro. Loperazione, denominata Gusto,è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
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