Medicina penitenziaria, ecco i dati del casertano

di Redazione

Giuseppe SaglioccoNAPOLI. Prosegue l’attività di verifica sui servizi sanitari penitenziari in Campania avviata a inizio anno dalla Commissione Trasparenza del Consiglio Regionale della Campania presieduta dal Consigliere regionale Giuseppe Sagliocco.

Ieri il punto sulla situazione nel Casertano. Ecco alcuni dati.

Casa Circondariale di Carinola: a fronte di 320 detenuti è in funzione 24/24 h il servizio di Guardia Medica e infermieristica . Il Servizio di Radiologia è a cadenza bisettimanale mentre per le altre prestazioni ambulatoriali specialistiche l’erogazione è prevista a cadenza mensile. Nel 2008 la dotazione finanziaria finalizzata all’erogazione dei servizi di medicina penitenziaria è stata di 400mila euro.

Carcere Circondariale di Arienzo: a fronte di 100 detenuti è in funzione 24/24 h il servizio di Guardia Medica e infermieristica così come è presente un servizio di Specialistica ambulatoriale psichiatria e infettivologia e un Sert che vede la presenza di un medico e di un assistente sociale. Nel 2008 la dotazione finanziaria finalizzata all’erogazione dei servizi di medicina penitenziaria è stata di 186mila euro.

Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa: a fronte di 380 ricoverati è in funzione 24/24 h il servizio di Guardia Medica e infermieristica nonché i Servizi di Specialistica Ambulatoriale di Psichiatria e Infettivologia. Non è attivo il Servizio Tossicodipendenze (Sert). Nel 2008 la dotazione finanziaria della struttura è stata di 810mila euro.

“Nei giorni prossimi – ha spiegato il presidente Sagliocco – incontrerò insieme con il Garante per i diritti dei detenuti Adriana Tocco, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino al quale consegneremo un dossier sulla situazione della Medicina Penitenziaria recentemente passata nelle competenze del Sistema Sanitario Nazionale. Un documento che disegna purtroppo una situazione a dir poco preoccupante tanto per quanti sono chiamati a dare risposte al diritto alla salute dei detenuti quanto e soprattutto per i detenuti stessi. Un lavoro, devo darne atto, reso possibile anche grazie al contributo tecnico della Cils ed in particolare, in ordine alle problematiche del Casertano, dei suoi dirigenti provinciali Vincenzo Margarita, Ferdinando Di Dona, Generoso De Sanctis, Nicola Cristiano e Paolo Galluccio”.

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