Tarsu senza esclusione di colpi: Romano replica a Luciano

di Redazione

 AVERSA. Come spesso accade, quando è in atto una polemicasi fa a gara a chi vuole avere l’ultima parola, quasi come se “scientificamente” chi parla per ultimo debba avere per forza ragione agli occhi dei cittadini.

L’unico risultato, invece, è chesi finisce per annoiare i lettori che, come al solito, invece di valutare dei “fatti” si trovano di fronte chiacchiere e beghe politiche. E’ il caso della polemica riguardante la Tarsu che vede l’ennesimo intervento, stavolta dell’ex dg GeoEco Paolino Romano contro l’assessore all’Ambiente Luciano Luciano.

Riceviamo e pubblichiamo: “Apprendo con vivo stupore che per l’assessore Luciano parlare di Tarsu, Piano di Raccolta Differenziata e Bilancio significa attardarsi in polemiche pretestuose. Ognuno interpreta il ruolo che svolge secondo la propria sensibilità! Bene, un dato l’abbiamo chiarito. Per sua stessa ammissione, oggi sappiamo che gli atti programmatori sono sbagliati perché non prevedono il corrente costo di smaltimento della frazione umida, di 180 euro tonnellata e non prevedono l’assorbimento di 21 unità.

Quindi non sono io che dico falsità ma sono gli atti programmatori che sono falsi. Mi scusi assessore ma non è proprio questo che ho evidenziato nelle mie precedenti note? Comunque noto molta approssimazione e confusione da parte dell’assessore, è vero che la “la Bozza di Capitolato d’appalto” consegnata ai consiglieri comunali non prevede il costo corretto di smaltimento della frazione umida ma in esso è previsto già l’assorbimento delle 21 unità dell’ex consorzio (vedi pag. n. 19).

La verità è che gli atti finora prodotti sono sbagliati anche per altri dati, come ho già evidenziato precedentemente. Singolare è poi la giustificazione che ne dà l’assessore. “Gli atti programmatori sono riferiti al futuro (ma quale futuro, prossimo o remoto?) mentre il bilancio di previsione deve tener presente della situazione attuale”.

Ma come? Si producono degli atti di programmazione, che sono l’unico elemento giustificativo di una spesa in bilancio, e non si tiene conto della situazione attuale e dei costi di gestione? Questo vuol dire che, appunto, gli atti sono sbagliati e falsi. Voglio ricordare all’assessore Luciano che gli atti di programmazione, che lui dice sono riferiti al futuro e che io ho citato, è “la Bozza di Capitolato d’appalto” consegnata ai consiglieri comunali per decidere le modalità di gestione del servizio.

Se questo viene ritenuto un atto riferito al futuro e non al presente allora è tutto da ridere. Come pure appare risibile l’insistenza con cui asserisce che il comune sopporta oneri per il servizio di trasferenza quando tutti gli addetti al settore sanno che non è più attiva. A meno che il comune non paghi un servizio che non utilizza. Ma allora da quale stima viene fuori l’appostazione in bilancio di una previsione di spesa di circa € 10.412.726,45 se gli atti programmatori non sono probanti?

L’assessore Luciano ha quindi il dovere di portare all’attenzione del Consiglio Comunale le stime da lui effettuate che giustificano tale spesa, dal momento che gli atti finora prodotti non hanno, come lui dice, valore. Sono sicuro che avremo delle sorprese. Infine voglio dare all’assessore Luciano una notizia buona e una cattiva.

La notizia buona è che la normativa prevede che i comuni che si avvalgono della facoltà di provvedere in proprio allo smaltimento della frazione umida viene riconosciuto un bonus di 40 euro per tonnellata, per cui i 180 passano a 140 euro tonnellata.

La cattiva è che ci vorrà ancora molto tempo per avere la disponibilità di un impianto di compostaggio in regione e questo grazie all’interventismo del nostro caro sindaco Ciaramella che nel dicembre 2007 decise, insieme ad altri sindaci, di utilizzare il costruendo impianto di compostaggio nel comune di San Tammaro, i cui lavori erano quasi ultimati, per stoccare i rifiuti della passata emergenza.

Il sindaco Ciaramella fa bene ad essere laconico, così evita di prendersi un’altra querela che ho già dato mandato al mio avvocato di produrre” (Arch. Paolino Romano).

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