Pd, caso Di Vittorio: gli ex Ds infuriati

di Nicola Rosselli

Raffaele FerraraAVERSA. Accende la polemica la decisione (con ripensamento parziale) del Pd di Aversa di togliere dall’insegna del locale circolo, già sede storica del Pci aversano, in piazza Municipio, il nome del sindacalista pugliese Giuseppe Di Vittorio, tra i fondatori della Cgil.

Polemica che coinvolge anche il segretario provinciale dei Democratici, Enzo Iodice, bersaglio delle dichiarazioni di Achille Natalizio, componente dell’esecutivo provinciale e già presidente dell’Asi casertano. Natalizio, dopo aver evidenziato che ha pregato più volte il segretario di intervenire nella vicenda, ha dichiarato: “Anche una remota ipotesi di cambiare il nome di una sezione del Pd intitolata a Di Vittorio rappresenta drammaticamente la situazione dei gruppi dirigenti del Pd casertano. In questa vicenda si denota l’assoluta inerzia del segretario provinciale del Pd che non si è dimostrato in grado di intervenire nella situazione venutasi a creare nella sezione di Aversa dove occorreva semplicemente dire al gruppo dirigente locale che non può permettersi di togliere dall’insegna il nome di Di Vittorio, perché Di Vittorio è un pezzo di storia non solo del movimento operaio ma anche dello stesso Pd. Se non i dirigenti aversani non lo capiscono è un problema loro”.

Parole dure alle quali fanno seguito quelle dello stesso tenore dell’ultimo sindaco comunista, allora Ds, di Aversa, Raffaele Ferrara: “Siamo di fronte a persone senza passato che frequentano un luogo di cui ignorano la storia. Questa gente sa chi è Di Vittorio o lo ha saputo dalla recente fiction televisiva? Di Vittorio è il simbolo della lotta di milioni di uomini che hanno conquistato la loro dignità; non c’entra con i partiti né, tanto meno, con il Pd aversano. Forse l’omissione è freudiana: l’hanno tolto perché non lo sentono proprio. Dopo aver tolto quel nome hanno tentato goffe giustificazioni. Sarebbe necessario che qualcuno tenesse loro una lezione di storia”.

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