Il degrado abita nel Parco Pozzi

di Nicola Rosselli

Parco PozziAVERSA. Cani ovunque, con collare, ma senza guinzaglio o museruola, ragazzi che giocano a calcio indisturbati, panchine distrutte, cestini gettacarte ammassati alle spalle dell’edificio che ospita l’ufficio della polizia municipale e i bagni.

Il degrado abita al Parco Pozzi. Al di là dei lavori in corso e per i quali il sindaco ha annunciato il termine per il prossimo mese di giugno, quello che fu il vecchio campo profughi cittadino è praticamente abbandonato a se stesso ed i motivi di lamentela sono sempre gli stessi, tanti che si riassumono in uno solo: mancanza assoluta di controlli.

Se è vero, infatti, che i fruitori del parco pubblico cittadino (aversani e non) contribuiscono non poco a determinare la situazione catastrofica in cui versa la vasta area verde ubicata nel centro della città, è anche vero che sono aiutati in questa attività di distruzione dalla assenza di un custode o di un vigile urbano. La sede di questi ultimi non è stata, in pratica, mai utilizzata, né tanto meno i bagni.

Con i cani a farla da padrone e lasciati liberi dai proprietari di fare i propri bisogni ovunque capiti, con i vandali a distruggere, c’è da giurare che anche il nuovo Parco Pozzi che andrà in scena a giugno avrà i giorni contati, destinato com’è a soccombere se non sarà assicurato un servizio minimo di guardiania.

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