Fondi Piu, D’Amore (Pd): “Non facciamoci illusioni”

di Redazione

Mariano D’AmoreAVERSA. Il coordinatore cittadino del Pd, Mariano D’Amore, condivide pienamente lo spirito dell’intervento del consigliere socialista Amedeo Cecere sul protocollo tra Regione e Comune per i fondi “Più Europa”, …

… soprattutto quando lo stesso esponente dell’opposizione consiliare “pone questioni di trasparenza e partecipazione sulle scelte che riguardano l’utilizzo dei finanziamenti regionali”.

“Purtroppo, – aggiunge D’Amore – sono meno ottimista di lui circa le cosa che potranno essere realizzate. Innanzitutto, la metà dei 30 milioni di cui si parla (che in realtà sono 27 al netto della quota di cofinanziamento a carico del Comune) ha già un destinatario: la Curia vescovile (per la ristrutturazione del Seminario, per quasi 5 milioni di euro) e la Seconda Università (per il completamento della ristrutturazione del sede dell’Annunziata della Facoltà di Ingegneria, per quasi 10 milioni di euro). Si tratta degli stessi progetti che, presentati lo scorso anno nell’ambito del cosiddetto ‘parco progetti’, avrebbero dovuto trovare altre fonti di copertura e che, invece, ora finiscono sui 27 milioni destinati dalla Regione alla riqualificazione di Aversa (esattamente come a tutte le altre città della Campania con più di 50.000 abitanti). Obiettivamente, è una mezza sconfitta per l’amministrazione comunale. Rimangono, quindi, poco meno di 15 milioni, comprensivi della quota del 10% a carico del Comune. Si tratta di una somma sicuramente insufficiente per riqualificare il centro storico. Bisognerà concentrarsi su quelle opere che possono davvero arrestare il declino del centro storico e favorire investimenti privati. Con Cecere, condivido la richiesta che il Comune voglia coinvolgere la città in una discussione trasparente sulle priorità. Del resto, la partecipazione dei cittadini e dalla società civile nella pianificazione non è una facoltà, ma un obbligo in base alle norme sull’utilizzo dei fondi comunitari”.

D’Amore conclude: “Si potrebbe pensare, con l’Università, a forum civici e laboratori di pianificazione partecipata, per rendere Aversa realmente un caso di eccellenza. Si potrebbe, ma se il buon giorno si vede dal mattino”.

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