Isola Pedonale, Pro Polis: “Non vogliamo incatenare nessuno!”

di Redazione

Pro PolisTRENTOLA DUCENTA. Non dispiace mai quando si usano citazioni tratte da un libro o da una canzone.

Ci ricorda un po’ la nostra bellissima abitudine paesana di usare sempre i famosi “detti” per rendere in poche parole la chiarezza di un discorso. Viene infatti citato il titolo di una canzone del famoso cantautore Eduardo Bennato, “L’isola che non c’è”.

Però dobbiamo aggiungere, come cittadini, che l’isola pedonale è nata, dunque “c’è” , e vuole crescere ed essere migliore; ma si sa che tutte le cose, per maturare, hanno bisogno di tempo. Essa si propone innanzitutto di promuovere il confronto e la socializzazione tra la gente. A questo proposito ringraziamo per i “pochi benpensanti” (pochi o molti l’importante è che ci siano).

L’isola pedonale esiste già da tempo in molti paesi civili e progrediti e non deve essere necessariamente un luogo dove preoccuparsi di svolgere attività varie; essa può anche essere semplicemente un posto di ritrovo dove si possa trascorrere qualche ora della domenica mattina (e solo della domenica mattina) in serenità, senza il passaggio delle auto.

Riguardo all’esiguità delle persone che la frequentano si tenga presente che l’esperienza è nata durante i mesi invernali ed inoltre non crediamo che la sua esistenza sia subordinata al numero delle persone che in quelle ore si trovano in Piazza perché significherebbe fare un censimento ogni domenica. Non stiamo andando ad un concerto o ad una prima in teatro dove per la buona riuscita dello spettacolo si contano i biglietti venduti. Teniamo a precisare che anche noi, come cittadini e come associazione – Pro-Polis – siamo orgogliosi dell’esistenza del Pime sul nostro territorio e dell’importanza delle attività che vi si svolgono.

Non è assolutamente nostra intenzione “incatenare” nessuno. Le transenne che sbarrano la strada sono comparse, ovviamente, per leciti motivi di sicurezza. Assolutamente non è nel nostro stile indurre all’ubbidienza”.

Ricordiamo, inoltre, che il Pime è dotato di una seconda entrata, dalla quale si può accedere comodamente all’interno e a questo punto ci chiediamo, in fondo, quali sono le attività che l’isola pedonale “pregiudica” durante le poche ore della domenica mattina? Per tutto il resto della settimana l’isola pedonale non c’è e allora spiegaci come mai queste catene sono tanto pesanti? Dunque, il Pontificio Istituto delle Missioni estere non ci sembra davvero relegato in secondo ordine dall’esistenza dell’isola pedonale, ne intendiamo assolutamente mettere in dubbio la sua importanza.

Ci è sembrato che il consigliere Raffaele Di Lauro volesse rendere insignificante la presenza delle associazioni nel nostro paese, oggi ancora troppo poche. Senza valutare che ognuna di essa nasce per un buon motivo, per spettacoli, arte, musica, sport giovanili e quali semplicemente per chiedere poche ore domenicali senza auto. Concludiamo col ricordare che l’isola pedonale può essere un arricchimento territoriale basato su valori umani da far conoscere e maturare con la “buona volontà” (e i padri missionari ci insegnino) di tutti i cittadini. Grazie da chi intende rispettare ancor di più coloro che rispettano.

Associazione “Pro Polis”

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