Sposano due sorelle e le fanno prostituire: arrestati due albanesi

di Redazione

da sin. Sefa e NaskaSESSA AURUNCA. Ulteriore colpo assestato dalla Polizia di Stato al fenomeno della prostituzione che in provincia di Caserta ha assunto proporzioni che certamente destano preoccupazione ed allarme sociale.

Nella mattinata di venerdì 13 marzo, gli uomini del commissariato di Sessa Aurunca, diretto dal vicequestore Giovanni Stagliano, hanno tratto in arresto i due albanesi, Léonard Sefa, di 29 anni, ed Elton Naska, di 29, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini sono state condotte in un contesto sociale di particolare degrado nel quale i due arrestati si sono insinuati in maniera subdola e priva di scrupoli, evidenziando una particolare abilità ed una assoluta assenza di riserve morali nel creare le condizioni per assicurarsi, da un lato, la legittimazione della loro posizione sul territorio italiano e dall’altro il massimo profitto personale, lucrando sulla situazione di bisogno di due giovani donne in condizioni economiche estremamente precarie, forti della certezza di impunità che ritenevano di aver acquisito grazie alle loro astute manovre.

I due uomini, infatti, hanno contratto matrimonio con due sorelle di 24 e di 26 anni, originarie di Marcianise, che, dopo una serie vicissitudini, sono state indotte a prostituirsi lungo la statale Appia per sostenere i mariti che simulavano una situazione di assoluta indigenza.

Lo scenario emerso dalle indagini ha lasciato sconcertati gli investigatori che hanno monitorato per alcuni giorni l’attività della “famigliola” rilevando che erano i due mariti albanesi che, in prima persona, accompagnavano sul posto le due sorelle, attendevano in auto mentre le stesse si allontanavano con i clienti, intascavano il denaro incassato dalle mogli in cambio delle loro prestazioni sessuali e le riaccompagnavano, al termine dell’estenuante giornata, presso il loro domicilio.

Particolare preoccupazione, in relazione alle evidenti ripercussioni per la salute pubblica, ha destato, inoltre, la scoperta che una delle due donne era stata costretta a prostituirsi nonostante affetta da una grave forma di tubercolosi in fase acuta e, quindi, ad elevato rischio di trasmissione.

Sono quindi scattate le manette ai polsi dei due sfruttatori, la cui posizione, secondo la polizia, potrebbe aggravarsi ulteriormente a seguito degli sviluppi dell’indagine da cui, si ritiene, stiano emergendo ulteriori elementi probatori per quanto attiene ai matrimoni probabilmente celebrati con il solo intento di consentire ai due di ottenere i documenti di soggiorno.

I due albanesi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione del Procuratore della Repubblica.

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