Pascariello sbatte la porta in faccia all’Udc: intervista a D’Ambrosio

di Redazione

Gabriella D’AmbrosioSAN NICOLA LA STRADA. L’ultimo Consiglio comunale ha lasciato uno strascico polemico e velenoso che non è stato ancora “digerito”.

Abbiamo, in proposito, intervistato il segretario cittadino dell’Udc, dottoressa Gabriella D’Ambrosio.

Allora, dottoressa D’Ambrosio, cosa è successo nell’ultimo Consiglio?.

“È successo che mentre i coordinatori regionali di FI ed An, Cosentino e Landolfi, nei giorni scorsi hanno pubblicato un documento in cui auspicano una collaborazione con l’Udc per le amministrative e le regionali, e negli stessi termini si sono espressi anche i coordinatori provinciali, Sagliocco e Coronella, a San Nicola La Strada il Pdl scegli una scelta diversa, quell’autosufficienza”.

Come se lo spiega?

“Onestamente non me lo spiego. Credo che in questi due anni e mezzo di consiliatura abbiamo sempre cercato di fare quella che io chiamo “opposizione responsabile”, opponendoci, cioè, con forza e determinazione quando era necessario, ma votando anche insieme alla maggioranza, come nel caso del piano parcheggi e dell’istituzione del mercatino dell’antiquariato, quando si trattava di prendere decisioni utili per la collettività”.

E allora perché gli emendamenti presentati sono stati bocciati?

“L’Udc ha presentato, come richiesto dall’amministrazione attiva delle proposte al bilancio in tempo utilissimo nella mani del sindaco e del capogruppo di F.I. Pasquale Delli Paoli, attuale leader del Pdl e sindaco in pectore. Le proposte sono state giudicate validissime, ma sono stati fatti passare volutamente giorni e giorni senza apportare al bilancio i correttivi necessari all’inserimento degli emendamenti. Quando ci siamo accorti che tutto si sarebbe concluso con un nulla di fatto, abbiamo protocollato le proposte per non farle dimenticare nel cassetto e per dargli un gesto di ufficialità, ben sapendo che: 1°) che non c’era bisogno del protocollo ufficiale per le proposte al bilancio; 2°) che anche nel corso del consiglio comunale il bilancio può essere discusso ed emendato aprendo degli appositi capitoli di spesa. Allora il presidente del consiglio in apertura di seduta ha comunicato che gli emendamenti non potevano essere discussi perché non presentati almeno 5 giorni prima del consiglio. Ovviamente è tutto falso. Trincerandosi dietro un termine burocratico che non esisteva (semplicemente perché le proposte erano state presentate tempo prima) si voleva mascherare la verità vera, e cioè che non si voleva dare alle proposte dell’Udc quella legittimazione politica necessaria per un partito. E quindi, ritorniamo alla sindrome di autosufficienza”.

E adesso cosa succederà?

“Io questo non lo so, so soltanto che l’Udc non sarà mai lo zerbino di qualcuno, né oggi, né domani, né dopodomani”.

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