Camorra e rifiuti, sequestrati beni per milioni di euro ai fratelli Orsi

di Redazione

da sin. Sergio Orsi e Raffaele BidognettiMONDRAGONE. La Guardia di Finanza di Mondragone ha dato esecuzione a provvedimenti emessi dal Gip di Napoli lo scorso 16 marzo, su richiesta della Dda di Napoli.

L’indagine, riguardante altre diverse persone, è sfociata nell’esecuzione di due ordinanze applicative delle misure cautelari personali e numerosi sequestri di beni e valori, per i delitti di truffa, ricettazione, estorsione ed attribuzione fittizia di beni, delitti aggravati dalla metodologia mafiosa dalla finalità di agevolare il clan dei “Casalesi”.

L’esecuzione della misura personale ha riguardato Sergio Orsi e Raffaele Bidognetti (figlio del capo storico dell’omonima fazione camorristica Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”), già detenuti, nei cui confronti sono state elevate le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato. A Bidognetti, inoltre, la ricettazione continuativa di proventi delittuosi e di estorsione.

L’imprenditore casalese Orsi (a cui il 1 giugno 2008 fu ucciso il fratello Michele in un agguato a Casal di Principe), già tratto in arresto lo scorso gennaio per la stipulazione di un “patto sociale paritario” con il clan, accordo tramite cui questi giungeva in breve alla creazione di un monopolio criminale, è stato arrestato per una condotta truffaldina concretizzata nella stipula di un contratto di noleggio per un numero modesto di veicoli (mezzi concessi a disposizione dal socio occulto Gaetano Vassallo, attualmente collaboratore di giustizia) tra le società “Eco4” e “Flora Ambiente”, strutture sociali entrambe nella titolarità di fatto dei fratelli Orsi, attraverso cui venivano indebitamente distratti fondi erariali corrispondenti al prezzo fissato unilateralmente per il noleggio, equivalenti all’astronomica somma di 631.490,15 euro per ciascun anno di efficacia del contratto. Il tutto con l’aggravante di avere agito nonché allo scopo di agevolare l’associazione mafiosa.

Michele Orsi Raffaele Bidognetti veniva individuato come il capo pro-tempore del gruppo Bidognetti cui veniva stabilmente destinata una somma di denaro ammontante a 10mila euro mensili – somme provenienti dalla società “Eco4” – provvista di denaro di origine delittuosa in quanto costituente una parte del profitto tratto dal clan a fronte degli accordi societari tra imprenditoria mafiosa e clan.

La Polizia Giudiziaria ha proceduto all’esecuzione dell’ordinanza di sequestro preventivo del Gip di Napoli, provvedendo all’ablazione dei seguenti beni: la somma di 3.360.968,26 euro, equivalente al credito vantato dalla “Flora Ambiente” nei confronti della “Eco4” per il nolo dei mezzi adibiti alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti, posta attiva illecita regolata in data 22 gennaio 2007 mediante la cessione alla “Flora Ambiente” di crediti vantati dalla “Eco4” nei confronti dei Comuni di Castel Volturno, Vitulazio, Grazzanise e Bellona per i servizi resi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani; quote sociali e beni aziendali di tre aziende operanti nel setto dell’edilizia con sedi nell’area del casertano, risultate, all’esito dell’attività investigativa, tutte riconducibili ai fratelli Michele e Sergio Orsi e gestite attraverso fiduciari e “prestanome”.

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