Cementifici, “Terra Nostra” ricorre alla commissione europea

di Redazione

Pasquale CostagliolaMADDALONI. Mentre le cave ed i cementifici continuano imperterriti la loro opera di distruzione ambientale malgrado i ricorsi, le petizioni, le proteste, l’Associazione “Terra Nostra”, di cui è Presidente Pasquale Costagliola, persevera nell’azione di denuncia in ambito comunitario.

“L’ennesima interrogazione – ha fatto sapere Costagliola – è stata presentata al presidente della commissione Stavros Dimas a seguito e ad integrazione della precedente sulle attività di Moccia e Cementir. Si stigmatizza il tentativo di voler introdurre il coincenerimento dei rifiuti in stabilimenti peraltro inadeguati, proprio mentre sta partendo l’inceneritore di Acerra. In questi giorni – ha sottolineato l’esponente ambientalista – è stata divulgata una statistica inquietante sulla presenza di mercurio nell’aria presso impianti che applicano le tecniche di combustione, in primis i cementifici. Il metallo pesante che è soggetto a moratoria comunitaria ha gravi ripercussioni sul sistema neurovegetativo. Immaginate – ha aggiunto – la concentrazione di questo dannoso elemento nella zona periferica orientale casertana causa la presenza di due cementifici a cui si sta aggiungendo il termovalizzatore di Bertolaso che è a pochi chilometri in linea d’aria. Si tratta di un vero gioco al massacro che confligge con la salute ed il diritto alla sopravvivenza di migliaia di persone su cui si riverserà un carico immane di inquinamento che non prevede solo il mercurio. Tutto questo – ha proseguito Costagliola – con il solito policlinico i cui lavori sono in stato di rimarchevole avanzamento. Siamo in attesa da tempo di una risposta personale di monsieur Dimas ma, nel frattempo, a Strasburgo stiamo sottoponendo i parlamentari ad un vero e proprio bombardamento di interrogazioni. Vogliamo vedere se la Ue ha qualche potere effettivo di intervento senza dimenticare i poteri nostrani. Non molleremo nel nostro impegno – ha, infine concluso Costagliola – finché non vedremo la delocalizzazione degli impianti. Il nostro ulteriore passo è denunciare all’Unesco lo scempio del paesaggio antistante il monumento dei Ponti della Valle”.

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