Vallettopoli, Corona: “Falsità contro di me. Moratti? Non ha attributi”

di Angela Oliva

Fabrizio CoronaMILANO. Davanti al giudice Frank Di Maio, il fotografo dei vip Fabrizio Corona ha attaccato coloro che hanno testimoniato contro di lui.

In particolare, Corona ha parlato di Lapo Elkann, che è stato in tribunale la settimana scorsa, e del caso del giocatore dell’Inter Adriano. Davanti alla quinta sezione penale del tribunale di Milano, Corona ha ricostruito l’iter della sua agenzia “Corona’s”, soffermandosi sui vari servizi fotografici realizzati e che secondo l’accusa l’imputato ha utilizzato a scopo estorsivo. Corona, che più volte è stato richiamato dai giudici milanesi perché usava un linguaggio scurrile durante la sua testimonianza, si è scagliato anche contro la magistratura, alla quale rimprovera di averlo tenuto per 125 giorni in carcere per un giudizio morale.

L’ex re del gossip ha voluto chiarire la sua posizione in merito alla vicenda dell’attaccante neroazzurro Adriano e del comportamento del presidente dell’Inter Massimo Moratti: “Adriano deve essere indagato perché quello che ha dichiarato è tutto falso. Quelle fotografie erano allucinanti e vergognose: non è possibile che un ragazzo di 24 anni, che potrebbe avere tutte le donne che vuole, si faccia fotografare così, quando c’è gente che guadagna mille euro e ne spende 500 per andare allo stadio per vedere l’Inter. Moratti – affonda Corona – è un uomo senza attributi. Adriano era ritratto da ubriaco accanto a delle prostitute e sul tavolo c’era sale che poteva sembrare cocaina anche se non lo era. Moratti avrebbe dovuto prendere le foto e poi bacchettare Adriano. Invece fece il contrario, perché lui si fa prendere per i fondelli dai giocatori”.

Il fotografo dei vip ne ha anche per il rampollo di casa Agnelli e spiega che, dopo la notte brava che Lapo trascorse con un trans e finì in ospedale, lui riuscì ad ottenere un’intervista con Patrizia: “Avevo offertol’esclusiva a Vespa, Mentana, ed ai direttori di “Oggi” e “Chi”. ‘Incredibile, tra poco ti contattiamo’, fu la reazione di tutti e quattro. Ma poimi chiamò uno dei capi di Publitalia, invitandomi ad aspettare perché ci sarebbero potuti essere dei problemi. Mi telefonò, in seguito, Marco Durante che mi chiese, per conto della Fiat, tre ore di tempo. Dopo tre ore non si fece sentire allora lo chiamai e lui mi spiegò che non erano interessati a comprare l’esclusiva. Dopo il rifiuto della Fiat, ovviamente, anche le altre quattro persone che avevo contattato in precedenza non erano più interessate”.

Fabrizio Corona conclude la sua deposizione con una dichiarazione spontanea in cui sostiene di aver sempre agito nella legalità: “Quando uscì l’inchiesta e Gilardino mi avvertì che stavano indagando su di meper più di un mese e mezzo mi sono domandato perché mi stessero indagando, perché ero e sono convinto di avere sempre agito nella legalità”.

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