Piano case, Bossi: “Non vorrei che vadano a extracomunitari”

di Redazione

Umberto Bossi e Silvio BerlusconiMILANO. “Non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari. Non vorrei che l’errore fosse quello”.

Così il leader della lega Umberto Bossi commenta il piano case annunciato dal premier Silvio Berlusconi. Durante un incontro a Novara, il ministro delle Riforme ha poi aggiunto: “Il piano case può essere varato ma va studiato molto bene, con dei limiti e degli indirizzi precisi”.

Sulla questione oggi è intervenuto anche l’esponente del Pd e presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza), Francesco Rutelli: “Io non dico no ad una scelta, ma dico assolutamente no ad una impostazione che fino ad ora è stata prospettata da Berlusconi ma, non dico no ad una scelta innovativa per l’edilizia e per l’industria che è molto forte”. Rutelli ha indicato la strada del ‘metodo inglese’ della riqualificazione edilizia: “Si può fare una rivoluzione che crea lavoro, nuove opportunità, senza distruggere il paesaggio”.

Ad esprimersi anche i sindacati. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha sottolineato l’importanza che qualunque piano edilizio venga regolamentato: “Bisogna aspettare quello che il governo ha deciso effettivamente di fare. Bisogna stare attenti quando si usano processi di regolamentazione in una materia come questa. Abbiamo visto con le banche che fine si fa quando non ci sono regole. Si sa dove si inizia, non si sa però dove si finisce”. Il leader della Ugl, Renata Polverini, ritiene che “il piano casa deve rilanciare soprattutto l’edilizia popolare pubblica. Bisogna fare in modo che ci siano risorse sufficienti a garantire l’elevata domanda di alloggi sociali che in tempi di crisi è destinata ancora ad aumentare”.

Da parte sua il governo non intenderebbe mediare o fare passi indietro sul progetto proposto, come sottolinea il ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi: “E’ un piano che dà le case ai poveri ragazzi che si debbono sposare, che dà la possibilità di un incremento di volumetria a chi una casa già ce l’ha, che fa lavorare gli operai del settore edilizio, che avrà un volano sociale più ampio della rottamazione delle auto, che sarà una sorta di manovra economica aggiuntiva che darà fiducia ad un settore che ha un indotto di due milioni di occupati”. E alle critiche del segretario del Pd, Dario Franceschini, che ha parlato di “cementificazione”, Rotondi risponde: “Forse è un problema per Franceschini, non per l’Italia”.

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