Franceschini: “G8, agenti costretti ad anticipo spese”. Maroni: “Falsità”

di Angela Oliva

Dario FranceschiniROMA. Davanti al Viminale, questa mattina, le sigle sindacali Siulp, Silp-Cgil, l’associazione nazionale funzionari di polizia, la Consap, Ugl, Uilps e Coisp hanno manifestato contro la riduzione dei fondi per le forze dell’ordine e le ronde.

Alla manifestazione è intervenuto anche il segretario del Pd Dario Franceschini che ha parlato della sicurezza: “Mi è stato raccontato che ai poliziotti che dovranno operare al G8 è stato chiesto di anticipare di tasca propria le spese. Mi è stato anche detto – ha aggiunto Franceschini – che in molte città sono in trasferta permanente agenti di polizia per occuparsi della tutela dei soldati impiegati nei presidi fissi e per evitare che dalle ronde nascano problemi per la sicurezza. Invece di ricorrere alla demagogia delle ronde, per garantire la sicurezza dei cittadini, il governo – ha aggiunto Franceschini – non dovrebbe tagliare i fondi alle forze di polizia. È un’operazione di immagine demagogica raccontare che il problema sicurezza viene risolto con le ronde dei privati cittadini – ha concluso – quando poi vengono fatti tre miliardi e mezzo di tagli al comparto sicurezza”.

Immediata la replica da parte dell’Interno Roberto Maroni che ha affermato: “Di tutto si può accusare il governo salvo di cose non vere e cioè di aver tagliato per il 2009 i fondi per la sicurezza. Non dico che mi aspettavo un plauso ma almeno il riconoscimento che si vuole intervenire per regolamentare un fenomeno spontaneo che esiste e che è fuori controllo. Sulle cosiddette ronde – ha aggiunto – c’è una decisione del governo e del parlamento con la quale si può essere o no d’accordo. La sicurezza del territorio si fa attraverso tre componenti: quella pubblica cioè la polizia, quella istituzionale locale ovvero il sindaco e anche attraverso i cittadini che vogliono partecipare secondo regole precise. Sono meravigliato per queste reazioni perché sino ad ora le ronde ci sono state, sono state incontrollate e nessuno ha detto niente. Una volta che il governo interviene per dire che si potranno fare solo con certe regole, – conclude – per evitare episodi che ci sono stati in passato, mi sarei aspettato non dico un plauso ma un riconoscimento”.

Intanto le forze dell’ordine che hanno protestato davanti al Viminale chiedono una politica diversa da parte del Governo: Sono rappresentati tutti i poliziotti d’Italia e tutti sono concordi nel sostenere che le scelte finora adottate dall’Esecutivo sono irrilevanti e a volte anche controproducenti rispetto all’interesse generale di assicurare un buon servizio ai cittadini. Le leggi finanziarie continuano a tagliare i fondi sulla sicurezza causando, di fatto, grave deficit nell’organico delle forze dell’ordine e gravi difficoltà gestionali delle risorse e dei mezzi di lavoro, se si va avanti così si rischia il fallimento dell’azienda sicurezza. Chiediamo che il governo cambi subito rotta – concludono le sigle sindacali – che abbandoni la politica dell’immagine e punti invece sulla sostanza: dopo l’Esercito impiegato in funzioni di polizia,dopo i volontari della sicurezza, facciamo volentieri a meno del prossimo capitolo”.

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