Darfur, rapiti 3 operatori di Msf. L’italiano è Mauro D’Ascanio

di Redazione

MsfKHARTOUM. Un medico italiano, un infermiere canadese e un coordinatore medico francese, appartenenti alla sezione belga di “Medici senza Frontiere”, sono stati rapiti in Darfur.

Si tratta del medico italiano Mauro D’Ascanio, del coordinatore francese Raphael Meonier e dell’infermiera canadese Laura Archer.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, Unamid, sarebbe stato chiesto un riscatto. L’identità del medico italiano non è ancora stata resa nota, tuttavia Msd dice di essere in stretto contatto con la famiglia e la Farnesina, che ha confermato la presenza del connazionale tra i rapiti e chiede il massimo riserbo per non intralciare gli sforzi intrapresi per assicurare l’incolumità dell’ostaggio e favorire la positiva conclusione della vicenda.

Assieme ai tre rapiti vi erano anche due operatori locali, che però sono stati rilasciati. Secondo la ricostruzione fornita da Kamal Saiki, portavoce delle forze di pace dell’Unamid, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione ieri attorno alle 20 (18 in italia) negli uffici di Msf-Belgio a Saraf Umra, circa 200 chilometri a ovest di El Fasher. E’ la prima volta che operatori umanitari internazionali vengono rapiti in Darfur.

L’episodio avviene a pochi giorni dal mandato d’arresto spiccato contro il presidente sudanese Omar Al Bashir, per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella regione del Darfur. Da quel momento il governo sudanese ha espulso le sezioni di Msf francesi e olandesi, accusandole di aver collaborato con la Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi).

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