Darfur, liberati gli ostaggi di Medici senza frontiere

di Redazione

Mauro D’Ascanio (foto Ansa)KHARTOUM.La Reuters, citando fonti ufficiali del governo sudanese, riferisce chei quattro operatori di Medici senza Frontiere, tra cui il medico italiano Mauro D’Ascanio, sequestrati da un gruppo di ribelli mercoledì scorso in Darfur, sono stati liberati

La notizia della loro liberazione c’era stata già ieri sera, poi il dietrofront durante la notte. Tuttavia,Ali Youssef Ahmed, capo del protocollo al ministero degli Esteri, stamani aveva assicurato che gli ostaggi stanno bene, sono tutti sani e salvi, e che sarebbero rilasciati entro poche ore, poiché erano ancora in atto le trattative.

Nel pomeriggio di ieri era stato localizzato il luogo dove si trovavano gli ostaggi, come confermato dal sottosegretario agli Affari Esteri del Sudan, Mutrif Siddig, che aveva riferito di trattative in corso per la liberazione.

Secondo il giornale arabo al Hayat i rapitori chiedevano, oltre a un riscatto, anche il ritiro del mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il presidente sudanese Bashir per crimini di guerra e crimini contro l’umanità in relazione al genocidio nella regione del Darfur. Richieste avanzate nel corso di una telefonata tra i sequestratori e i mediatori sudanesi, tra i quali vi sarebbero diversi capi tribù del Darfur, che hanno gestito le trattative.

Il direttore generale di Msf Italia Kostas Moschochoritis, dopo la notizia della liberazione,aveva detto a Reuters che nonera stato pagato alcun riscatto: “Posso garantire che non è stato pagato assolutamente alcun riscatto”.

Itre operatori della sezione belga di Msf – il medico italiano D’Ascanio, 34 anni, vicentino, specializzato in medicina d’urgenza e medicina tropicale, l’infermiera canadese Laura Archer e il coordinatore medico francese Raphael Meonier – furono sequestrati mercoledì scorso insieme a due colleghi sudanesi nel loro ufficio di Saraf Umra, circa 200 chilometri a ovest di el Fasher, capitale del nord Darfur, dove è in corso dal 2003 una guerra civile che ha causato finora almeno 300mila morti e oltre due milioni e mezzo di profughi.

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