Cgil: “400mila precari rischiano il posto di lavoro”

di Redazione

precariROMA. La Cgil lancia l’allarme sui 400mila precari della pubblica amministrazione che rischierebbero il posto di lavoro a causa del decreto che blocca la stabilizzazione dei lavoratori flessibili nel comparto, la metà impegnata nella scuola.

Ciò emerge dai dati forniti dal sindacato guidato da Epifani, anche sulla base del Conto annuale della Ragioneria dello Stato.

Ai 112.489 occupati a tempo determinato e ai 25.213 lavoratori socialmente utili (dati 2007 della Ragioneria generale dello Stato) si aggiungono infatti – secondo la Cgil – 80mila contratti di lavoro a progetto (che però potrebbero riguardare in parte le stesse persona) per un totale di lavoratori, esclusa la scuola, che supera le 200mila unità. A queste – sempre secondo i dati Cgil – si aggiungono 130mila docenti e 75mila lavoratori non docenti. La cifra di 400mila non tiene conto di tirocinanti, stagisti e borsisti, figure non censite che potrebbero raggiungere altre 100mila unità.

“I dati forniti dalla Cgil confermano le nostre previsioni. – commenta l’ex ministro del lavoro Cesare DamianoSi rafforza la nostra richiesta di non varare un decreto al prossimo Consiglio dei ministri che porterebbe nuova disoccupazione”. “Bisogna rendersi conto – aggiunge Damiano – che in questa situazione occorre andare oltre le convinzioni degli opposti schieramenti e compiere un atto nuovo e coraggioso: assumere i precari della Pubblica amministrazione, utili al buon funzionamento delle amministrazioni, e dare un segnale forte a favore delle protezioni sociali”. “E’ condivisibile la proposta avanzata dal segretario generale della Uil Angeletti di adottare una moratoria per quanto riguarda i licenziamenti nel settore pubblico almeno per il 2009. Mi auguro – conclude Damiano – che venga presa seriamente in considerazione dal governo al tavolo con le parti sociali di domani”.

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