Brunetta: “Studenti guerriglieri”. E scoppia la polemica

di Redazione

Renato BrunettaROMA. “Sono ‘guerriglieri’ e li tratteremo come tali”. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sulla protesta degli studenti dell’Onda contro i tagli all’istruzione, che ieri ha visto scontri con le forze dell’ordine alla Sapienza di Roma.

Brunetta, che ha tenuto a Palazzo Chigi una conferenza stampa assieme al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, ha aggiunto: “Non vedo molta protesta, vedo ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte della associazione Onda. Ma vedo che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti l’Onda non esiste. Sono un democratico e quindi credo molto più al voto che alle azioni di guerriglia. L’Onda non l’ho vista nelle recenti elezioni degli studenti quindi sono dei guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri”.

Parole di fuoco che hanno scatenato le reazioni della sinistra. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: “Che il ministro Brunetta sia un provocatore non mi stupisce, ma che ora vesta i panni anche del manganellatore rispetto agli studenti dell’Onda caricati dalla polizia ieri a Roma e che lui ritiene ‘dei guerriglieri che come tali vanno trattati, la dice lunga sull’idea di democrazia, libertà e rispetto del dissenso di Brunetta e del governo di cui fa parte. La verità è che il governo delle destre sta attentando al diritto di manifestare così come attenta al diritto di sciopero, in puro stile anni Cinquanta, e che usa la polizia come la usava allora il ministro degli Interni Scelba, a puro scopo repressivo”.

Ancora più duro il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi: “Deve esserci stato un corto circuito tra il cervello e la lingua del ministro Brunetta. Non c’è altra spiegazione per giustificare le affermazioni nei confronti dei ragazzi dell’Onda. Parole incendiarie da piccolo duce. Il governo chieda scusa immediatamente. Le esternazioni del ministro sono inqualificabili e pericolose, aumentano senza motivo la tensione ed il conflitto. Brunetta non si illuda di infuocare gli animi. Gli studenti sono molto più maturi di lui e non cadranno in provocazioni”.

A replicare anche l’Unione degli studenti che chiede le scuse e le dimissioni di Brunetta: “Un ministro non dovrebbe mai permettersi di definire dei giovani che esprimono il loro pensiero come dei ‘guerriglieri’ da trattare come tali. Mercoledì c’è stata un’aggressione di cui gli studenti sono state vittime. Quella di Brunetta è una dichiarazione degna dei peggiori regimi sudamericani, dove gli studenti sono equiparati a terroristi. Già il presidente del Consiglio in autunno aveva provato a usare metodi repressivi, invocando la polizia nelle scuole pur di reprimere la protesta, ma aveva incontrato la netta ostilità della società tutta. Chiediamo le immediate scuse e le dimissioni del ministro Brunetta. Non ci lasceremo intimidire”.

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