5 marzo 1940, 22mila polacchi massacrati a Katyn

di Redazione

 Accadde Oggi. Il massacro di Katyn compiuto dall’Unione Sovietica nella primavera del 1940 viene ufficialmente deciso il 4 marzo di quell’anno.

La Polonia è stata conquistata da sovietici e tedeschi nel settembre del 1939. I patti tra le due nazioni fanno sì che le stesse vadano a dividersi questo paese. Nei campi di concentramento di Kozielsk, Starobielsk, Ostashkov, vengono internati a migliaia i polacchi, in modo particolare militari.

L’obiettivo è quello neanche tanto nascosto di tagliare definitivamente la “testa” alla Polonia. Tutti gli ufficiali polacchi, infatti, provengono per stragrande maggioranza dalla classe dirigente del paese, i laureati diventano automaticamente ufficiali. Il 5 marzo del 1940, seguendo una indicazione di Stalin, i componenti del politburo Soviet firmano la condanna a morte per circa 22 mila polacchi, di cui 15mila sono prigionieri di guerra, militari, altri 7mila cittadini, civili.

Le esecuzioni avverranno tra il 3 aprile ed il 19 maggio del 1940, con una macabra giostra di centinaia di morti al giorno, solo 395 prigionieri si salvano. Il tutto avviene nella foresta di Katyn. Le esecuzioni furono eseguite con il classico colpo di rivoltella alla nuca e furono sospese solo in occasione della giornata del 1 maggio del 1940, tutte fatte sempre durante la notte.

Nel 1943 i tedeschi della Wermacht scoprono le fosse comuni di 4mila ufficiali polacchi. Si tratta di una scoperta incredibile, anche perché i rapporti tra Germania e Russia sono ormai deteriorati e bisogna soffiare sul fuoco, cercando di rompere i rapporti tra Urss ed Inghilterra. Il 13 aprile Radio Berlino rivela la notizia.

Durante il processo di Norimberga contro i capi nazisti nel 1946 si cerca di accusare gli stessi tedeschi del massacro di Katyn, la cosa trova le opposizioni sia degli inglesi che degli americani ed il silenzio scende sull’accusa, anche perché i tedeschi danno vita ad una difesa attenta. Nell’ottobre del 1990 Mikhail Gorbachev pone le scuse del popolo russo alla Polonia per il massacro di Katyn, rendendo noti altri due luoghi di sepoltura quello di Mednoje e di Pyatikhatki.

Sarà poi la pubblicazione del “Plico sigillato n.1”, resa possibile da Boris Eltisn nel 1992, a far chiarezza sull’ordine di passare per le armi 25.700 polacchi, tra le firme anche quella di Stalin. Nonostante tutto, però, ben 116 volumi delle indagini russe sul massacro, dei ben 183 raccolti, sono ancora coperti dal segreto di stato.

Il Parlamento polacco il 22 marzo del 2005 ha chiesto la pubblicazione dei volumi e l’esplicita classificazione del massacro di Katyn quale genocidio.

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