28 marzo 1943, nel porto di Napoli esplode la Caterina Costa: 600 morti

di Redazione
“Caterina Costa” Accadde
Oggi.
La motonave
“Caterina Costa” attraccata al Porto di Napoli, vicinissima al popoloso
quartiere del Carmine, sarebbe dovuta partire per Biserta, Africa del Nord, per
portare un vero e proprio arsenale bellico in quelle terre, dove l’Italia era
in guerra.

Caricata con ben 900 tonnellate di esplosivo, 43 cannoni a lungo raggio,
1000 tonnellate di benzina , svariati carriarmati, fucili, munizioni in gran
quantità, viveri in abbondanza per le truppe. Sulla nave circa 600 persone di
equipaggio, il comandante, il capitano Marsi, da giorni stava vigilando sul
perfetto carico della nave. La partenza era fissata per il 27 di marzo, ma un
imprevisto provocò la rottura di una fune e fece slittare il tutto al giorno
dopo. Il 28 marzo del 1943 intorno alle cinque del pomeriggio si scatena quello
che inizialmente sembra un piccolo incendio a brodo, forse provocato da una
banale scintilla. Basta poco perché il tutto si trasformi in tragedia. La nave
diventa una vera e propria bocca di fuoco dalla quale vengono “sparati” pezzi
infuocati su tutta Napoli, vengono colpite zone quali la Stazione Centrale, il
Carmine, il Vomero, Piazza Carlo III. Alla fine si contano ben 600 morti, la
stragrande maggioranza tra i marinai di bordo e oltre tremila feriti in tutta
la città. Il molo sprofonda letteralmente trascinando un gruppo di caseggiati
vicini, due palazzi vengono letteralmente schiacciati dalla prua della nave, un
carroarmato fu rinvenuto sulla terrazza di un palazzo. Furono sollevati molti
dubbi, si pensò anche ad un attentato, ma nulla emerse dalle serrate indagini
che seguiro il drammatico evento.

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