Austria, Fritzl: “Sono colpevole ma non ho ucciso”

di Angela Oliva

Joseph FriztlST.POELTEN (Austria). E’ iniziato questa mattina il processo del secolo, com’è stato definito dai media, nei confronti di Joseph Fritzl.

Il 74enne austriaco è accusato di aver sequestrato e violentato la figlia Elizabeth per 24 anni e da questo rapporto incestuoso sono nati ben sette figli. All’esterno del tribunale di St. Poelten ci sono state anche delle manifestazioni di protesta con i partecipanti che hanno mostrato delle bambole rotte e insanguinate. Davanti al giudice Andrea Humer, presidente della giuria composta da 8 giudici popolari (4 uomini e 4 donne), al pubblico ministero Christiane Burkheiser, e alla psichiatra Adelheid Kastner, Fritzl si è dichiarato colpevole di stupro e incesto, ma ha negato l’accusa di omicidio relativa alla morte di uno dei suoi figli-nipoti, un neonato morto subito dopo la nascita. Il 74enne ha raccontato, inoltre, della sua infanzia difficile e del cattivo rapporto con la madre con cui ha convissuto fino alla sua morte, avvenuta nel 1980.

Al processo i fotografi hanno potuto assistere solamente alle fasi iniziali dopodiché si è svolto a porte chiuse anche per preservare Elizabeth e i figli avuti da questo rapporto. Sarà proprio Elizabeth e uno dei suoi figli, oggi 25enne, avuti dal padre che testimonieranno al processo attraverso un video che venerdì verranno proiettati in aula. Il legale di Fritzl, Rudolf Mayer, ha affermato: “Il mio assistito non è un mostro sessuale, perché a suo modo, Fritzl ha amato sua figlia. Il mio assistito compirà tra poco 74 anni ed è consapevole di dover terminare la sua vita in prigione”. Le accuse a suo carico sono di omicidio preterintenzionale, riduzione in schiavitù, violenza privata, sequestro di persona, stupro e incesto.

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