Clan Cennamo, sequestrate quote “Pink House” a Cesa

di Redazione

poliziaCESA. Gli agenti della Questura di Napoli e del commissariato di Frattamaggiore, hanno sequestrato beni per un valore di due milioni di euro riconducibili al clan Cennamo.

Si tratta della totalità delle quote sociali dei beni aziendali della “Crispano Service s.a.s”, operante nel settore edilizio, con sede legale a Crispano (Napoli), e della “Pink House Group”, società di ristorazione con sede a Cesa (Caserta), in via Matteotti, al Parco Serena; di un lussuoso ristorante denominato “Pink House” situato a Frattamaggiore, in via Biancardi, e di due conti correnti bancari.

I beni erano nella disponibilità di Antonio Cennamo, 54 anni, detto “Tanuccio ‘o malommo”, capo dell’omonimo clan, attualmente detenuto, e di Vincenzo Vitale, 40 anni, latitante dal 31 ottobre 2007, quando la Procura di Napoli emise a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che contestava sia a lui che a Cennamo il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per i gravi fatti commessi in danno del titolare di alcune note attività commerciali.

Le indagini hanno accertato che un commerciante, non potendo onorare un debito con il clan e a seguito delle minacce di morte ricevute, era stato costretto a cedere a titolo gratuito il ristorante “Luxor Club” che poi sarebbe diventato il “Pink House” sequestrato durante l’operazione di polizia.

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