Rifondazione, Bove: “Una scelta di parte, al fianco dei più deboli”

di Redazione

Giosuè BoveCASERTA. “E’ stata una riunione utile, quella di ieri sera, nella nostra sede. Si sono rivisti al gran completo tutti i rappresentanti dei partiti della coalizione di centrosinistra”.

Lo afferma il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Giosuè Bove. “Una riunione utile – continua – perché ha preso atto della fine di una esperienza e di un ciclo politico e dell’apertura di una nuova fase. Ma utile anche perché ha evidenziato con chiarezza la divergenza sulle prospettive. Per Rifondazione, infatti, il problema non è né un nuovo centrosinistra e neanche una piccola nicchia di arrabbiati ma uno schieramento politico e sociale che ricostruisca una sintonia sentimentale con il blocco sociale di riferimento attraverso una messa a valore politica delle organizzazioni sindacali, dei centri sociali, dell’associazionismo e del volontariato”.

“Invece ho notato – sottolinea Bove – una permanente eccessiva attenzione alla ‘politica per la politica’ e anche chi si dice d’accordo con noi condisce immediatamente questa affermazione o con ricette politiciste di allargamento ‘ai moderati’, oppure con rivendicazioni di ruoli interni che smentiscono nei fatti quella ‘scelta di parte’ che è, a parer mio, la condizione essenziale per ricostruire una alternativa alla destra”.

Rifondazione Comunista, secondo il suo segretario provinciale, dovrà “ribaltare lo schema politicista”. “Non si parte dalle sigle, ma dai contenuti e dai riferimenti sociali, ovvero da un programma chiaro di difesa delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari e da una scelta altrettanto chiara di rapporti privilegiati con le organizzazioni sociali delle lavoratrici e dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati e degli studenti. Costruendo dal basso una ‘alternativa di classe’, senza ideologismi, partendo dal bilancio severamente critico dell’esperienza amministrativa del centro sinistra, dagli obiettivi raggiunti e da quello che non si è riusciti a fare a causa dei contrasti interni soprattutto al Pd e alle influenze dei poteri forti”.

“Noi – conclude Bove – abbiamo deciso di fare ‘una scelta di parte’ a fianco dei più deboli, e speriamo che anche altre forze politiche siano d’accordo. Per costruire uno schieramento alternativo a quanti, invece degli interessi delle classi sociali subalterne, intendono privilegiare il rapporto con padroni e Confindustria”.

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