Bassolino: “Casale è sinonimo di Don Peppe Diana”

di Redazione

BassolinoCASAL DI PRINCIPE. Combattere la camorra “non è solo eticamente, civilmente, politicamente giusto” ma per il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, è “conveniente per la democrazia e lo Stato italiano” perché “con l’economia sana e pulita si può ottenere sviluppo vero, democratico”.

Bassolino ne parla a Casal di Principe, in occasione della firma del protocollo d’intesa per la cooperativa sociale che nascerà nel casertano, su terreni confiscati, in nome di Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla camorra 15 anni fa.
Il presidente della Regione Campania ribadisce che “la camorra va combattuta: al cuore, nella sua ricchezza”. “La camorra è innanzitutto potere e ricchezza – spiega – accumulata con ogni mezzo. Ho sempre contrastato interpretazioni sociologiche della camorra e della criminalità organizzata, interpretazioni tese a vedere la camorra e la mafia come organizzazioni che nascono nella povertà. Non è così. Pensare una cosa del genere è offensivo per tutti quei lavoratori che in una vita intera non guadagnano quanto un boss guadagna in un giorno solo”.
“Con la gestione e riconversione dei beni confiscati, con l’economia sana e pulita si può ottenere uno sviluppo vero cosa che con la camorra e la mafia non avviene mai”. “La Regione Campania investe 150 milioni di euro delle risorse europee a nostra disposizione, il più grande investimento fatto da una regione italiana in questo campo, solo per la gestione e la riconversione dei beni confiscati. Da qui a Casal di Principe alle Terme di Contursi. Centocinquanta milioni di euro – ha aggiunto – che dobbiamo saper tutti utilizzare, risorse che utilizzeremo meglio nella misura in cui in materia di gestione dei beni confiscati andremo ad una legislazione anche più snella, più efficiente, più rapida, con meno passaggi, con più possibilità”. “Poiché il tempo è sempre decisivo – ha concluso Bassolino – avere tra confisca e utilizzazione dei beni tempi più stretti é fondamentale”. E poi Bassolino sottolinea l’importanza di assicurare sempre più unità nella lotta tra gli organi dello Stato: “La camorra punta alla divisione politica, e la divisione degli organi dello Stato, l’essere uniti è un’arma per andare avanti”.
“Casal di Principe non è solo la città del boss Sandokan – ha aggiunto – è anche e molto la città di Don Peppe, di tante persone oneste. Qui ci sono tanti ragazzi che vogliono essere liberi dall’oppressione camorristica e mafiosa. Perciò c’é bisogno di camminare insieme, di non fermarsi, di portare avanti una battaglia che duri ogni giorno, 365 giorni all’anno, così ce la faremo a contrastare e a sconfiggere la camorra”.

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