Cineclub, la programmazione di marzo

di Redazione

Due Partite CASAGIOVE. Fino a Martedì 10 The Wrestler di Darren Aronowski. Da Mercoledì 11 a Giovedì 12 Valzer con Bashir di Ari Folman. Da Venerdì 13 a Lunedì 16 Due Partite di Enzo Monteleone.

Da Martedì 17 a Giovedì 19 Revolutionary Road di Sam Mendes. Da Venerdì 20 a Mercoledì 25 Fortapasc di Marco Risi Giovedì 26 Lasciami Entrare di Tomas Alfredson. Da Venerdì 27 a Martedì 31 titolo da definire. Mercoledì 01/04 e Giovedì 02/04 Frost Nixon di Ron Howard.

Prossimamente Giovedì Club

TI AMERO’ SEMPRE di Philippe Claudel

KATYN di Andrzej Wayda

MAR NERO di Federico Bondi

L’ONDA di Dennis Gansel

L’ULTIMO PULCINELLA di Maurizio Scaparro

HOME di Ursula Meier

Prossimamente Weekend

IL CASO DELL’INFEDELEKLARA di Roberto Faenza

GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA di Pupi Avati

CHE -L’ARGENTINO di Steven Soderbergh

DISASTRO A HOLLYWOOD (WHAT JUST HAPPENED?) Di Barry Levinson

IL GRANDE SOGNO di Michele Placido

CHE -GUERRILLA di Steven Soderbergh
VALZER CON BASHIR

Un film di Ari Folman. Titolo originale Waltz With Bashir. Drammatico, Animazionedurata 87 min. – Israele, Germania, Francia 2008—- È stata una tragica attualità, nei giorni funestati dai morti di Gaza, quella che ha accompagnato l’ uscita italiana di Valzer con Bashir; però il film aveva già impressionato molto a Cannes: per la drammaticità degli eventi che rappresenta come per la forma del suo linguaggio. Che è quello di un “documentario d’ animazione”, variante inedita del nuovo filone di cartoon politico di cui abbiamo fatto la conoscenza con Persepolis. Il realizzatore del film, il cineasta israeliano Ari Folman, è stato testimone in prima persona del massacro di Sabra e Chatila, compiuto nel 1982 dai falangisti cristiani libanesi come reazione all’ assassinio del presidente del Libano Bashir Gemayel: vittime migliaia di inermi rifugiati palestinesi; consapevoli, ma senza intervenire, le autorità d’ Israele. All’ epoca giovanissimo soldato dell’ esercito israeliano, Folman è perseguitato da incubi spaventosi e indecifrabili, partoriti dal suo inconscio devastato. Intraprende allora una serie d’ incontri-intervista con i suoi antichi compagni d’ armi, traumatizzati quanto lui; alla fine, decide di dare a quella sorta di reportage psicanalitico che ha realizzato la forma espressiva del disegno animato, alternando come in un puzzle alle interviste (ridisegnate immagine per immagine, non ricalcate dipingendo la fotografia con la tecnica del rotoscopio) sequenze di guerra e scene puramente oniriche. Lo coadiuva, per la direzione artistica, David Polonsky. Ammirevole l’ eclettismo delle tecniche impiegate – secondo i casi animazione classica, tridimensionale, flash ed effetti speciali – eccezionale la creatività del montaggio: tra iconografie, “tempi” e generi differenti (qualità che, pur non avendo ricevuto riconoscimenti ufficiali a Cannes, dove il film era in competizione, lo hanno candidato ai Golden Globes e gli sono valsi altri premi). Fino a una manciata di secondi finali, dove le vere immagini fotografiche delle vittime del massacro si sostituiscono a quelle stilizzate del cartoon.

DUE PARTITE

Un film di Enzo Monteleone con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Valeria Milillo, Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher. Genere Drammatico produzione Italia, 2008 Durata 94 minuti —- Era il 1964 quando Mina cantava “È l’uomo per me” e quattro donne si incontravano intorno a un tavolo per confessare a se stesse che l’uomo che avevano sposato non era “fatto apposta” per loro nè “sapeva dire parole d’amore”. Beatrice aspetta un figlio, divora libri e ha sposato un uomo che le scrive invece di parlarle, Claudia è la mamma perfetta di tre figli e la moglie devota di un marito fedifrago, Gabriella una musicista frustrata che ha lasciato il piano per la maternità e per favorire la carriera del marito, Sofia è la madre di una figlia indesiderata e la moglie di un marito disprezzato, che tradisce con l’amante nella casa dell’amore. Nella stanza accanto, le loro bambine giocano “alle signore”, cullano bambole e ritagliano Grace di Monaco sulle riviste. Negli anni Novanta sono diventate donne e amiche intorno allo stesso tavolo. Sara, Cecilia, Rossana e Giulia sono figlie infelici di madri infelici che (ri)leggono Rilke e sognano “l’umanità femminile”. Scritto da Cristina Comencini, interpretato da otto attrici e diretto da Enzo Monteleone, Due partite è uno psicodramma dove gli uomini, motore di ogni discorso, non esistono nè compaiono mai in campo. Direttore di loser, attori senza successo, rapinatori cortesi e fanti in trincea, il regista padovano dirige con misura ed eleganza l’outing d’insofferenza di un gruppo di donne coinvolte in uno spazio discorsivo.

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