Spaccio di droga, 4 arresti a Camigliano

di Redazione

da sin. Cantile, Capoluongo, Baldascino e GravanteCAMIGLIANO. Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, agli ordini del vicequestore Rodolfo Ruperti, hanno arrestato nella serata di ieri quattro persone per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Si tratta di Cristina Gravante, 44 anni, di Pastorano; Raffaele Cantile, 36 anni, di Casapesenna; Nicola Capoluongo, 38 anni, di San Cipriano d’Aversa; e Amedeo Di Lorenzo, 25 anni, di Vitulazio. Nell’ambito di servizi mirati al contrasto del traffico di stupefacenti, gli investigatori della sezione distaccata di Casal Di Principe, coordinati dal vice questore Alessandro Tocco, avevano notato nei giorni scorsi la presenza di pregiudicati contigui al clan dei Casalesi all’interno del bar “Ewa” di Camigliano, piccolo centro nei dintorni di Capua.Il locale risultava gestito dalla Gravante, che aveva precedenti in materia di stupefacenti.

 Intorno alle 21 di giovedì sera, i poliziotti, in appostamento nei pressi del bar, notavano arrivare, a bordo di una vettura, Raffele Cantile e Nicola Capoluongo, entrambi ritenuti contigui al clan di Francesco Schiavone “Sandokan”, detenuto in regime di 41 bis. Uno dei due sospetti, disceso dal veicolo, prelevava un sacchetto di plastica che, furtivamente, occultava sotto la giacca e, repentinamente, insieme al suo accompagnatore, si introduceva nel bar “Ewa”.

A questo punto, i poliziotti facevano irruzione, sorprendendo Cantile e Capoluongo intenti a conversare proprio con la Gravante ed un altro giovane, poi identificato in Amedeo Di Lorenzo, in una stanza appartata del locale. Alla vista dei poliziotti, proprio la donna gli si parava contro, con il proposito evidente di coprire il gruppo e distogliere l’attenzione degli agenti. Infatti, Capoluongo si disfaceva di un pacchetto, lasciandolo cadere sul pavimento. La circostanza non sfuggiva ai poliziotti che immobilizzavano i quattro e, recuperato l’involucro, accertavano che conteneva poco più di mezzo chilo di hashish.

In seguito venivano effettuate perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei quattro e presso quella di Cantile venivano rinvenuti e sequestrati ulteriori 80 grammi dello stesso stupefacente e 21 cartucce calibro 7.65. I quattro, pertanto, venivano arrestati in flagranza di reato per la detenzione dello stupefacente, mentre Cantile veniva denunciato anche per la detenzione del munizionamento. Di Lorenzo, trovato in possesso di un coltello tipo “farfalla”, veniva denunciato anche per porto abusivo di arma da taglio. Il bar “Ewa”, infine, veniva sequestrato.

Nella foto, da sinistra: Cantile, Capoluongo, Baldascino e Gravante

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