Ischia, abusi edilizi. Il vescovo: “Non abbattete le prime case”

di Redazione

Filippo StrofaldiISCHIA. Il vescovo di Ischia, Filippo Strofaldi, lancia un appello ai pm della Procura di Napoli in merito al piano di abbattimento avviato sull’isola contro 600 abusi edilizi.

In particolare, il prelato chiede di non abbattere le “prime case”, in attesa che il Piano Casa proposto dal governo Berlusconi diventi esecutivo. “Alziamo la nostra voce accorata, – dice Strofaldi – sollecitati da qualche famiglia e da movimenti partitici, perché la demolizione di case abusive, ma si tratta spesso di ‘prime case’, venga sospesa in attesa anche del Piano Case proposto dal governo e di cui si ha soltanto l’annuncio ma non ancora i contenuti”.

Monsignor Strofaldi sottolinea: “L’impegno della comunità isolana, della Procura, degli amministratori e delle forze dell’ordine deve essere espresso certamente nella legalità e nella giustizia, ma non nel legalismo esasperato e nel giustizialismo ricordando la verità dei diritti fondamentali delle famiglie e della persona umana ad avere una casa da abitare, un lavoro per sostenersi, un ospedale per essere curati, una scuola per apprendere, centri sociali per anziani e luoghi di associazione per i giovani”.

“Questi diritti fondamentali – aggiunge il Vescovo – spesso vengono negati o procrastinati dal Governo o dai responsabili in genere della res publica a favore invece di altre realtà e privilegi di pochi. Già Giovanni XXIII denunciava l’accentuarsi della forbice sociale, quando persone ricche diventano sempre più ricche, mentre persone povere sono sempre più povere”.

Dal procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara, arriva un “no comment”.

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