Incubatore universitario d’imprese al Parco Città di Pomigliano

di Redazione

L'incubatore universitarioPOMIGLIANO D’ARCO (Napoli). Nasce a Pomigliano d’Arco l’Incubatore Universitario d’Imprese (B.E.I.) con il sostegno di alcune università e dell’imprenditoria.

“E’ all’interno di un progetto ampio quale Parco di Città che in Italia è tra le prime azioni di riqualificazione urbana realizzata con il project financing. Nasceranno circa 10.000 tra nuove piccole imprese e competenze”, afferma Gianpiero Falco, amministratore Unico della P.F.R.P. società ideatrice e promotrice del project financing.

Lunedì 16 marzo, alle ore 10, conferenza e posa della prima pietra in viale Impero, traversa ex Aereoporto, complesso Avio-Teknosud, alla presenza del presidente della Regione, Antonio Bassolino, del consigliere regionale Michele Caiazzo, del vice direttore di Rai International Michele Mezza, del direttore del Centro Rai di Napoli, Francesco Pinto, importanti esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale.

 Realizzazione in 74 mesi, costo di investimento circa 74 milioni di euro, un intervento su 62.000 mq, nascita di circa 10.000 tra nuove piccole imprese e competenze, riqualificazione delle aree ferroviarie ed industriali dismesse, Incubatore Universitario d’Imprese “Bonifiche, Energia, Information Technology” (B.E.I.) con attività di sperimentazione e di ricerca di alcune delle principali università e delle imprese italiane: è il Parco di Città che sorgerà nell’area industriale di Pomigliano d’Arco. Soci della Project Financing Riqualificazione Pomigliano (P.F.R.P.) sono: Mafra srl Amministratore Unico ingegner Federico Vitobello, presidente dell’Aniem Campania, Stp Ambiente Amministratore Unico ingegner Antonio Frangipani, Studio Impresa.

L’intero progetto sarà realizzato con il project financing e vedrà la creazione non solo dell’incubatore universitario d’imprese (7.400 mq ) ma anche di 20 edifici su 3 piani (600 mq), di un’area pedonale (23.000 mq) il recupero della ex stazione ferroviaria della Circumvesuviana, la realizzazione di un bosco di 2000 mq e di un Parco Urbano di 19.000 mq, l’interramento della strada di collegamento con i paesi vicini e sulla direttrice verso Napoli e Avellino, che permetterà di rendere zona a traffico limitato tutta l’area di intervento, la creazione di due grandi parcheggi interrati. La Regione ha finanziato integralmente la realizzazione dell’Incubatore BEI e della strada interrata. Le fonti complessive di finanziamento sono: P.F.R.P ( 20%), Banche ( 53% ), Regione (27%).

 “Oggi c’è un dualismo – ha affermato Gianpiero Falco – tra ciò che si pensa della finanza di progetto legata alla concessione con quello che le Banche intendono per struttura di finanza di progetto. In questo caso, abbiamo cercato di realizzare un’operazione che potesse essere condivisa dai due modelli perché abbiamo frazionato l’investimento in due ambiti funzionali ed in sei lotti funzionali. Questo progetto nasce dall’esigenza di riqualificazione urbana della vecchia amministrazione di Pomigliano guidata da Michele Caiazzo, oggi consigliere regionale , e che poi ha mantenuto lo stesso indirizzo politico negli anni in cui c’è stata la genesi, continuata con grande forza dall’attuale sindaco, Antonio Della Ratta. La genesi di questo investimento trova efficacia nel vecchio Piano Triennale delle Opere Pubbliche in cui l’obiettivo della vecchia amministrazione era quello di realizzare una zona a traffico limitato in tutta la città per poter trasferire il flusso veicolare sotto terra”.

C’è anche un altro aspetto importante: “Pomigliano è la dimostrazione – ha continuato Gianpiero Falco – che il Project Financing può essere un efficace strumento attuativo delle azioni di riqualificazione urbana. Tale fenomeno è possibile solo nel caso in cui siano presenti all’interno della pubblica amministrazione aggiudicatrice competenze tali da comprendere il limite entro il quale la classe di imprenditori interessata a tale tipologia di interventi può muoversi per attivare tale procedura. Onore alla Regione che ha capito l’importanza di rendere finanziabili subito le Opere fredde dell’intervento le quali rappresentano il motore principale del progetto. L’aver finanziato subito la creazione dell’Incubatore BEI e l’interramento della strada ha consentito l’effettiva realizzabilità dell’intervento. La Regione ha capito che ci saranno una serie di opportunità per gli enti territoriali, perché l’Incubatore esprimerà nuove competenze nei tre settori di riferimento e soprattutto nuove aziende al servizio di aziende già esistenti. Piuttosto noi imprenditori siamo sempre in grado di fornire una progettualità realizzabile?”.

 Inoltre Falco ha sottolineato come questa “sia un’esperienza che ben si colloca all’interno dell’urbanistica consensuale”. “La bontà e la funzionalità del progetto sono confermate anche dai contatti avuti con l’Arma dei Carabinieri – ha affermato il sindaco Antonio Della Ratta – per trasferire la sede della Caserma del Comando Provinciale all’interno del Parco di Città”.

Al termine dei lavori, il Parco di Città, sarà gestito per 30 anni dalla P.F.R.P. per poi essere consegnato al Comune a costo zero. Al suo interno sorgerà l’Incubatore Universitario d’Imprese gestito dal consorzio Archè e attivo in tre settori: bonifiche, energia, information technology. Nell’Hitech si svolgeranno le attività di ricerca e di sperimentazione del Dipartimento di tecnologia dei materiali della Facoltà di Ingegneria della Federico II e della Avio spa oltre che di altre aziende leader nel settore aeronautico. “A tale riguardo è in cantiere il progetto – ha continuato Della Ratta – del simulatore di volo flessibile per tutti gli aerei certificati da Enav”. Parte integrante del settore delle fonti rinnovabili saranno il Dipartimento di ingegneria energetica della Facoltà di Ingegneria dell’Università del Sannio, l’Istitute for Nanostructured Materials CNR dell’Università di Bologna e il Consorzio Fabric Energy. Attività di ricerca e di sperimentazione anche nel settore delle Bonifiche Suoli e Sottosuoli a cura del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, del Dipartimento di Scienze Ambientali della Seconda Università di Napoli ma anche dell’ importante azienda Human Scale srl il cui socio di riferimento è la signora Maria Antonietta Zonin. “In questo settore – ha continuato Gianpiero Falco – c’è il progetto di recupero del percolato in biogas tramite trattamento chimico e relativa produzione di energia elettrica”.

L’Incubatore inizierà subito le sue attività. “Il 20 marzo – ha concluso Della Ratta – partirà la formazione con un primo corso per neolaureati. Obiettivi dell’intero progetto sono: incremento occupazionale dell’area con 10.000 tra nuove piccole imprese e nuove competenze, nell’arco della nostra gestione, la creazione di un centro tecnologico per le imprese industriali, di un centro di applicazione dell’innovazione industriale,di un centro di start – up delle imprese, creare anche un percorso di finanziabilità di queste imprese con l’aiuto del Consorzio Fidi legato a Confapi Napoli – Salerno, la creazione di un centro di formazione permanente per permettere l’innovazione e l’introduzione delle nuove tecnologie”.

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