Circoli della Libertà: “Un Casinò nella Reggia di Quisisana”

di Redazione

Reggia di QuisisanaCASTELLAMMARE DI STABIA. «Trasformare in albergo la Reggia di Quisisana, a Castellammare, rappresenta una idea inutile e controproducente. L’unica alternativa per rilanciare il turismo e l’economia della città e della provincia è quella di allocare nella Reggia un Casinò, sul modello di Montecarlo».

E’ quanto propone Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania, con riferimento al progetto promosso dall’assessore regionale della Campania, Claudio Velardi, di far diventare la Reggia di Quisisana, un albergo sul modello dei paradores spagnoli.

«Il restauro della Reggia – spiega Sicignano – è il risultato di un Accordo di Programma Quadro del 2001, tra la Regione Campania ed il Ministero per i Beni Culturali. Ebbene – aggiunge – dopo quasi 8 anni di lavoro e una spesa di circa 20 milioni, il gran palazzo rischia ora di diventare un albergo, probabilmente gestito da privati. Tale scelta è incondivisibile perché chi conosce bene la realtà di Castellammare sa benissimo che un albergo, stile paradores, nella Reggia fallirebbe dopo due mesi. Con ciò ponendo in essere solo l’ennesima svalutazione dell’immenso patrimonio culturale e paesaggistico della provincia di Napoli».

E quindi per l’esponente regionale dei Circoli della Campania l’unica alternativa è quella di allocare all’interno della Reggia un Casinò. «Oggi abbiamo – spiega – una grave crisi occupazionale ed economica in tutta la provincia, Castellammare in primis. Ed il Casinò costituisce una scelta vincente che potrebbe salvare l’economica di tutta la provincia, non solo favorendo la nascita di tantissimi nuovi posti di lavoro, ma accrescendo la ricchezza di tutta la città attraverso il grande indotto dovuto al turismo. Il Casinò, inoltre, costituirebbe una vera e propria punta di diamante per evitare che strutture importantissime di recente costruzione, come il Porto Turistico e il Crowne Plaza, trovino piena, ed efficace, attuazione e non diventino cattedrali nel deserto. Il Casinò favorirebbe anche il rilancio delle Terme di Stabia».

«Ovviamente – conclude Sicignano – dovranno essere presi tutte i dovuti accorgimenti per evitare, non solo l’attenzione della criminalità organizzata, ma soprattutto la svalutazione del patrimonio culturale della Reggia. Se vogliamo cambiare questa provincia e questa città – aggiunge – dobbiamo abbandonare i vecchi retaggi culturali ed avere il coraggio di rischiare con progetti innovativi, perché il mondo va avanti e, se non ci adeguiamo ai tempi, rimaniamo in dietro. Ciò a tutto pregiudizio dei nostri giovani».

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