Castellammare, Cdl chiede dimissioni di Vozza

di Redazione

Salvatore Vozza CASTELLAMMARE DI STABIA. «Castellammare non può permettersi un sindaco a mezzo servizio nemmeno per un giorno. Se Vozza si candida alle primarie per la presidenza della provincia deve necessariamente dimettersi da primo cittadino».

E’ quanto sostiene Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del circolo stabiese, con riferimento alla notizia circolata negli ultimi giorni, secondo cui il sindaco di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza (nella foto), parteciperà, in quota dei partiti di Sinistra, alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla carica di presidente della Provincia di Napoli.

«Il problema fondamentale – spiega Sicignano – è che la scelta di Vozza si pone in maniera decisamente inconciliabile con tutto ciò che concerne il governo di una città complessa e difficile come Castellammare, che non può permettersi una sindaco a mezzo servizio nemmeno per un giorno. Ciò anche in considerazione del fatto che la carica di presidente delle provincia, ai sensi del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è incompatibile con quella di Sindaco di una città superiore a 15.000 abitanti».

Inoltre, secondo l’esponente regionale dei Circoli della Brambilla, «ne tatomeno è ammissibile che il sindaco decida di dimettersi, eventualmente, solo nella improbabile ipotesi in cui vinca le primarie. Ciò, costituirebbe una ulteriore mortificazione di una città che sta attraversando un periodo difficilissimo, e che non merita di divenire la seconda scelta di Tizio, o il salvacondotto degli insucessi politici di Caio. Ed inoltre – aggiunge Sicignano – se il Sindaco si dimette ora potrebbe favorire le elezioni amministrative a giugno, se invece si dimette dopo le primarie non consentirebbe, per una questione di termini superati, le elezioni nel breve».

Sicignano conclude: «Per queste ragioni, mi associo alle condivisibili conclusioni formulate in merito dal consigliere di An, Ida Scarpato, e chiedo che, in questo momento difficile per la città, il sindaco sia chiaro con i cittadini e non favorisca alcuna ambiguità, perché non è in alcun modo possibile fare il sindaco ed il presidente della provincia contemporeamemente. Al Sindaco non restano alternative: o ci dice che le primarie sono solo una barzelletta o si dimette dal suo incarico di primo cittadino».

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