Pip, verso il commissariamento?

di Redazione

CaiazzoCAIAZZO. Viene data per certa, da alcuni professionisti del settore, la nomina di un commissario ad acta in sostituzione del Comune, ritenuto inadempiente dal dirigente regionale Udeur Fabio Sgueglia, che ne ha fatto espressa istanza inviata alla giunta regionale.

“Nel 2000 – si legge nel documento redatto da Sgueglia – il Comune di Caiazzo ha beneficiato di un contributo pari ad Euro 1.113.465,99 per l’acquisizione ed infrastrutturazione dell’area per Insediamenti Produttivi (Pip) in località Ognissanti; la richiesta formulata dal Comune alla Giunta Regionale si basava sull’errato presupposto della ancora legittimità e validità del Piano Urbanistico approvato nel 1982 dalla Regione Campania ed ormai decaduto in quanto mai reso attuativo così come disposto dalla Legge n. 865 del 1971 art. 27; il progetto urbanistico Pip (Piano Insediamenti produttivi) riadattato e riformulato nel 2000 attraverso l’adozione della Delibera del Commissario Prefettizio n. 69/2003 non ha mai ottenuto parere di conformità urbanistica e pertanto mai valore di legittimità, infatti il procedimento di esproprio (attraverso dichiarazione di pubblica utilità) ed acquisizione delle aree non è stato mai definito dalla amministrazione comunale; analogamente il progetto esecutivo di acquisizione e infrastrutturazione delle aree approvato con Delibera di Giunta Comunale 313/2002 è stato redatto ed approvato sull’errato presupposto che l’opera era relativa alla sola realizzazione delle infrastrutture di piano, stralciando di fatto le particelle relative ai lotti per i futuri insediamenti delle imprese;

a conferma di tutto ciò, nel mese di maggio 2003, attraverso la delibera n. 69, il Commissario Prefettizio Dr. Mario Vasco, su proposta dell’Ufficio Tecnico Comunale, riformulava l’adeguamento del Piano Particellare di esproprio al fine di dare conformità al progetto urbanistico ed alla richiesta di contributo formulata alla giunta Regionale della Campania (Assessorato Attività Produttive).

In conseguenza di ciò l’Amministrazione Comunale negli anni 2003 – 2008 non ha dato risoluzione al problema di conformità urbanistica dell’area Pip né ha definito l’attività di acquisizione delle aree (esproprio o componimento bonario) e di conseguenza mai iniziato i lavori di infrastrutturazione, infatti, la Giunta Regionale della Campania (attraverso diffida del 2004) ha intimato al Comune di Caiazzo di procedere con l’inizio dei lavori pena l’esercizio dei poteri sostitutivi così come disposto dall’art. 53 della Legge n. 51/1978.

Ciò nonostante il Comune non ha mai adempiuto a tale richiesta lasciando trascorrere oltre 5 anni. Ciò premesso, considerato che: Il piano urbanistico adottato dal Consiglio Comunale nel 1981 e approvato dalla Regione Campania nel 1982 è decaduto (10 anni di validità) in quanto mai reso attuativo con un progetto esecutivo di acquisizione e infrastrutturazione delle aree;

il piano urbanistico riadottato dall’amministrazione comunale nel 2000 non rispettava quello precedentemente approvato dalla Regione Campania nei limiti e nella superficie tanto da costituire sicuramente una variante al Pdf (Programma di Fabbricazione) e quindi necessario per la dovuta approvazione di conformità ai sensi della Legge Regionale n. 14 del 1982; così come disposto dal Testo Unico sugli espropri, il procedimento di acquisizione dei suoli deve essere ultimato entro i 5 anni dalla dichiarazione di pubblica utilità.

Nel caso del Pip di Caiazzo, riadottato nel 2000, le procedure espropriative non sono mai state attuate, sono decorsi i 5 anni ed è decaduto il vincolo di utilità dei suoli. Anche il Piano Particellare di esproprio, riformulato con Delibera n. 69 del 22.05.2003, non é stato mai attuato attraverso la dichiarazione di pubblica utilità dei suoli e successiva acquisizione nei 5 anni successivi.

Intanto, però, dal Comune sarebbe partito l’atto d’impegno ad ultimare la procedura attuativa.

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