Teatro Cimarosa pubblico, Rosato: “Un’associazione culturale per gestirlo”

di Nicola Rosselli

Teatro CimarosaAVERSA. “Il Ministero dei Beni Culturali ha promesso di acquisire alla proprietà pubblica il Teatro Cimarosa. Apprezziamo e sosteniamo questa scelta che è molto importante per la città di Aversa, per la sua crescita culturale e sociale”.

Inizia con questa presa di posizione un documento del consigliere comunale de “La Sinistra” Mimmo Rosato che, nel prosieguo, ipotizza la nascita di una fondazione culturale “Città di Aversa” che possa gestire tutti e produrre eventi in grado di veicolare a livello sovra locale la città normanna, dando già un segnale concreto nello stanziare il 5% del bilancio 2009 alle attività di questa fondazione.

“Il Ministero – continua l’esponente comunista – chiede all’amministrazione locale di predisporre un progetto di gestione del Teatro per poterglielo affidare. Noi pensiamo che questa sfida vada raccolta e rilanciata in avanti. Aversa ha una enorme vivacità di produzioni culturali. Molte associazioni operano o hanno operato negli anni con successo ed una risonanza che spesso ha attraversato i confini regionali, se non a volte quelli nazionali. Ricordiamo il concorso musicale per cantautrici dell’associazione Bianca D’Aponte, i numerosi concerti con musicisti internazionali del Jazz Club Lennie Tristano, le produzioni teatrali dell’Artes e di Scaramouche, l’iniziativa ‘A spasso con la storia’ dell’associazione Accademia Italiana Domenico Cimarosa, il Concorso Internazionale di Flauto ‘Domenico Cimarosa’ sostenuto dall’Associazione Musicale ‘Diaphonia’ e con la presenza di musicisti aversani di fama internazionale come Fabio Di Lella e Luigi Esposito. E tante, tante altre”.

Da qui la considerazione secondo cui: “Questa miniera di passioni e produzioni culturali potrebbe essere il volano di uno sviluppo economico e sociale molto importante per la città di Aversa, sul modello di ciò che per esempio avviene in Umbria con il Jazz Festival. Intorno ad esse ed in combinazione con lo straordinario giacimento di bellezze del patrimonio artistico e monumentale della città potrebbe essere costruito un importante e qualificato circuito turistico nazionale ed internazionale. Ma le iniziative di qualità delle associazioni finiscono spesso, quasi sempre, per soccombere alla frammentarietà e alla aleatorietà delle fonti finanziarie, alla mancanza di strutture e di organizzazione che consenta di rendere tali iniziative stabili nel tempo e non affidate esclusivamente alla buona volontà ed energia dei promotori”.

Con queste premesse Rosato parte con la sua idea: “Lanciamo quindi l’idea della costituzione di una “Fondazione Culturale” della città di Aversa che sia in grado di dare proprio questa opportunità di programmazione e di stabilità alle produzioni culturali della città, che sia in grado di produrle, promuoverle e metterle in rete con un circuito turistico ed economico tutto da costruire. Il teatro Cimarosa, acquisito alla proprietà pubblica, diventerebbe proprio il fulcro delle attività di tale fondazione. L’amministrazione comunale potrebbe avviare la costituzione di tale fondazione proprio a partire dalla stesura del progetto di gestione del teatro che il Ministero chiede per poterglielo affidare”.

Un’idea che Rosato ipotizza possa concretizzarsi anche subito, quando afferma: “L’amministrazione potrebbe cominciare anche dal bilancio di previsione 2009: vogliamo qui sommessamente ricordare che la proposta di bilancio per il 2009 indica nel settore cultura investimenti per l’uno per cento del bilancio e per il settore turismo di uno zero virgola molti zeri, cioè nulla. L’uso di tali ridottissime risorse è, peraltro, frammentato in mille rivoli che ne riducono ulteriormente l’efficacia. Ecco, anche qui la nostra proposta è: portiamo al cinque percento gli investimenti in cultura e turismo e affidiamo la gestione di tali fondi alla fondazione. In un periodo di crisi economica è anche dai territori che si operano scelte di investimento e di sviluppo, alternative ad un modello che oramai mostra segni di stanchezza e di inefficacia. Proviamo a rendere la cultura, la bellezza dei nostri monumenti, la straordinarietà della nostra storia, il motore del nostro futuro. Su questo terreno sfidiamo l’amministrazione, pronti a sostenerla fuori dalle logiche di schieramenti congelati se avrà il coraggio di scelte straordinarie per tempi straordinari”.

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