Poste, “traffico limitato” nell’ufficio di via Bernini

di Antonio Arduino

Gennaro BorrelliAVERSA. “Attenzione per motivi di spazio e sicurezza dei clienti, l’afflusso sarà regolamentato in base alla presenza delle persone in sala”.

E’ questo il cartello esposto all’ingresso dell’ufficio postale di piazza Bernini, l’ufficio Aversa 2, uno dei più frequentati dall’utenza aversana. Probabilmente, come noi, l’avranno letto in tanti e, forse, si saranno chiesto quali sono i motivi di sicurezza a cui fa riferimento il cartello. Ovviamente l’abbiamo fatto anche noi, ma abbiamo girato la domanda a Gennaro Borrelli, docente di sicurezza negli ambienti di lavoro presso il Ministero di Giustizia.

“La ragione di quell’avviso – dice l’esperto – è legata al fatto che la legge indica per ogni tipo di lavoro le dimensioni e gli accorgimenti da adottare negli ambienti che saranno utilizzati perché il personale possa operare senza rischi per la salute”. “Naturalmente – continua l’ingegnere – le norme tengono conto anche del fatto che gli ambienti siano ad uso esclusivo del lavoratore o aperti al pubblico. Dando, in questo caso, delle indicazioni aggiuntive, capaci di garantire la salute e l’incolumità degli utenti, determinando anche il numero massimo di persone che può essere presente contemporaneamente nei locali”. “Ne segue – conclude – che stando a una stima delle dimensioni, non affinata con un indispensabile sopralluogo, ritengo che nell’ufficio postale di piazza Bernini possano essere contemporaneamente presenti al massimo 25 persone”.

l'avviso alle PosteInsomma, considerando che in quell’ufficio gli operatori in servizio sono sei o sette, se il dato ipotizzato dall’ingegnere Borrelli fosse coincidente con quello indicato dagli specialisti che hanno certificato l’agibilità della struttura, nell’ufficio postale di piazza Bernini al massimo potrebbero essere presenti 18-19 utenti.

Un numero che non risponde a realtà perché non c’è giorno né ora che in quell’ufficio non siano presenti almeno il doppio di utenti in attesa del turno. Ne segue che nel caso fosse necessario evacuare d’urgenza i locali sarebbe estremamente difficile non dico accedere ma addirittura rendersi conto di dove sia collocata l’uscita di emergenza, normalmente coperta da un muro di utenti accalcati in file affollatissime che tolgono l’aria ai pochi fortunati che hanno la possibilità di aspettare il turno seduti. Possibile che per servirsi dell’ufficio postale si debba mettere a rischio l’incolumità personale?

Se Aversa fosse dotata di almeno un ufficio postale in più forse questo non accadrebbe. E allora perché non si provvede a dotare la città di un quarto ufficio postale o, in alternativa, non si autorizza l’apertura pomeridiano degli ufficio di piazza Bernini e di via Corcioni che funzionano solo di mattina?

Possibile che nessun politico sia capace di affrontare e risolvere questo problema che da anni affligge la cittadinanza aversana. Certo il senatore di Forza Italia Pasquale Giuliano ha promesso di intervenire, ma una semplice promessa non basta. La gente che fa la fila all’ufficio postale vuole fatti concreti.

Insomma ci vuole almeno un ufficio postale in più e lo vuole subito. Magari prima delle elezioni di giugno.

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