Emergenza randagismo, lettera di un cittadino aversano

di Redazione

 AVERSA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata in redazione da un cittadino aversano che lancia l’allarme sui cani randagi nella città di Aversa.

Nel momento in cui l’emergenza randagismo sale all’onore delle cronache con diversi casi, di cui alcuni mortali, in tutta Italia, la responsabilità di cittadino aversano mi impone di affrontare in modo specifico il problema, rivolgendomi a tutti i miei concittadini e, soprattutto, alle istituzioni.

E’ opportuno risvegliare le coscienze di tutti e calcare la mano per ottenere dalle autorità un intervento immediato che non sia fatto solo di parole sparse al vento, ma sia risolutivo e lo sia per sempre.

Ho avuto modo di leggere su alcune testate casertane un emergente interesse per il fenomeno del randagismo. Per quanto apprezzi l’impegno giornalistico e l’attenzione rivolta a tutti i cittadini normanni proprietari di un cane, desidererei che non fosse solo un interesse marginale e passeggero, ma che si valutasse attentamente il problema, che, anzi, tutti lo valutassero.

Sono anni che la città di Aversa è diventata invivibile. Avere un cane è diventata una tortura piuttosto che un piacere. Il luogo in cui “i nostri amici a quattro zampe” sono più sicuri è proprio l’ambiente domestico, non è concessa loro neppure la possibilità di fare una passeggiata.

I proprietari non sono affatto tutelati dalle aggressioni di branchi che ormai assediano ogni angolo della città. Bisogna continuamente guardarsi attorno per evitare un’aggressione nella migliore delle ipotesi, nella peggiore, invece, si viene attaccati, senza avere la possibilità di difendersi o essere difesi. Si è alla mercè degli eventi e, dunque, si preferisce ridurre al minimo le uscite con i cani per evitare danni.

In prima persona subisco quotidianamente il problema randagismo e come me numerosi cittadini aversani. Sono stato aggredito ed ho subito danni fisici, come me altre persone che camminavano tranquillamente per le strade cittadine. Per fortuna nulla è andato per il peggio, ma bisogna aspettare che anche ad Aversa qualcuno abbia la sorte del bambino siciliano per poter intervenire concretamente?

Le istituzioni dicono di affrontare il problema, ma la sterilizzazione delle cagne che stazionano sul territorio non è un provvedimento sufficiente per arginare l’emergenza. C’è bisogno di valutare attentamente le misure cautelari da mettere in atto e di pensare davvero al bene dei cittadini, evitando di fare promesse che difficilmente verranno mantenute. Tutti i cani randagi che abitano la città aversana sono di proprietà comunale e per questo motivo un intervento in merito è assolutamente d’obbligo. I cittadini devono denunciare, le istituzioni preposte, agire, solo così si potrà venirne fuori.

In conclusione, mi preme rivolgere l’attenzione per limitare anche le prevaricazioni che quotidianamente si subiscono da parte di altri incoscienti cittadini aversani, proprietari anch’essi di cani che, talvolta pericolosi, vengono lasciati liberi di scorazzare per la città, mostrando interesse nullo per i danni che possono causare e che, di fatto, hanno causato. I cani padronati, se privi di controllo e lasciati incustoditi, devono essere trattati alla stregua di randagi e coloro che ne detengono la custodia essere severamente puniti.

Tutti noi abbiamo il diritto di vivere serenamente il nostro territorio e la nostra città, ognuno nel modo in cui desidera farlo. Lo stesso deve essere per tutti i cani domestici che arricchiscono le giornate delle persone cui fanno compagnia e donano tanto amore.

Il mio augurio è che la mia lettera abbia un seguito, per questo motivo ho creato una e-mail, emergenzarandagiaversa@email.it, cui spero che tutti i proprietari aversani dei cani vogliano rivolgersi, ed un account, Emergenza Randagi Aversa, sul social network Facebook, per studiare insieme proposte e soluzioni, anche solo per condividere esperienze.

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