Global Line, Landolfi: “Sono i soliti calunniatori”

di Redazione

Luigi Landolfi SAN NICOLA LA STRADA. Sono stati oggetto, tra la fine di novembre e gli inizi di gennaio, di un durissimo attacco inferto da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.

Parliamo del consigliere comunale Luigi Landolfi (nella foto)e della società Global Line facente capo al figlio Michele, anch’egli noto professionista.

“Ditta FateBeneFratelli (affari di famiglia)”: così titolavano i manifesti fatti affiggere a centinaia in ogni angolo della città dai circoli “Gramsci” (Prc) e “Berlinguer” (PdCI) di San Nicola la Strada, in cui, oltre a puntare il dito su alcuni contratti di fitto stipulati dal Comune con la Società Finlet, si affermava che “Il Costruttore Luigi Landolfi, già presidente del consiglio comunale e ora Consigliere Comunale nella lista elettorale Insieme, ha acquistato un terreno con destinazione F9 (la zona F9 è destinata a esproprio per pubblica utilità cioè dei cittadini noi tutti), ha fatto scadere i vincoli espropriativi e ora tramite la società Global Line realizzerà un centro sportivo e di benessere (per lui) dove trarrà benefici economici in barba a quanti hanno creduto che in quell’area poteva essere realizzata l’isola ecologica. Indovinate chi amministra tale società? Michele Landolfi figlio di Luigi Landolfi. I commenti li lasciamo a voi”.

A seguire, una incessante campagna mediatica, volantinaggio, tavole rotonde e interpellanze consiliari, a cui sisono subito associati i vertici delPd, che in un comunicato così ebbero ad affermare: «Riteniamo che l’esecutivo cittadino abbia, con una certa disinvoltura, rimpiazzato un’opera pubblica con un’opera totalmente privata. Così facendo, il rischio maggiore che corre l’intera cittadinanza è quello di vedersi privare delle ultime aree che il Piano Regolatore destinava alla realizzazione di servizi pubblici. Come Pd siamo assolutamente contrari a questo tipo di scelte. Infatti, dopo tanto cemento, i nostri amministratori avrebbero dovuto difendere strenuamente le aree da destinare ad attrezzature pubbliche. Al contrario, servendosi di una misera convenzione, consentono alla Global Line (società vicina ad un noto esponente politico sannicolese) la realizzazione di un complesso sportivo di circa 2.600 metri cubi, prevedendo solarium, sala benessere, palestra, con una volumetria circa venti volte maggiore di quella consentita. In cambio si riesce miseramente ad ottenere l’utilizzo gratuito della struttura per cinque “partitelle”».

Un atto d’accusa preciso e pesante nei confronti di uno dei maggiori personaggi politici di San Nicola, che avrebbe senz’altro meritato un altrettanto adeguato spazio sulla stessa stampa locale per accogliere, democraticamente e in un’ottica di informazione completa, una pronta replica da parte di Landolfi. Visto che nessuno dei giornali che si erano precipitati a pubblicare lo “scoop” si è insomma preoccupato nel frattempo di dare la parola anche all’ “accusato”, abbiamo pensato di farlo noi, non foss’altro in quanto contrari ad ogni forma di giustizia sommaria, ma soprattutto spinti dalla speranza di cogliere al volo l’utilità di una struttura sportiva che male certamente non fa ad una utenza crescente e sempre più desiderosa di spazi per le pratiche ricreative.

Ecco, dunque, la replica che abbiamo raccolto da Luigi Landolfi:

«Da qualche mese sono sottoposto, insieme a mio figlio, ad un attacco violento quanto ingiustificato da parte dei soliti mestieranti della politica locale.

Riassumo i fatti. Mio figlio Michele, ingegnere libero professionista, laureato al Politecnico di Napoli a pieni voti con una tesi in Scienza delle Costruzioni sulla dinamica dei piccoli oggetti, tesi pubblicata da Paul Getty Museum di Los Angeles, è titolare della Global Line s.r.l., proprietaria di un suolo di circa 4500 mq in via Grotta. Tale suolo è classificato dal Piano Regolatore vigente come zona F9 (attrezzature e servizi da acquisire mediante esproprio).

Il Piano Regolatore venne approvato nell’anno 1990. Dopo cinque anni, non essendo state programmato su tali suoli delle opere pubbliche e quindi non avendo provveduto all’esproprio, i vincoli espropriativi sono decaduti. La società proprietaria del terreno in questione poteva seguire legalmente due strade: utilizzare l’area, diventata zona bianca per la decadenza dei vincoli espropriativi, per impiantare una attività produttiva, oppure chiedere di attuare le previsioni del Piano Regolatore andando a realizzare un’opera tra quelle previste in zona F9. Si è preferita questa seconda ipotesi, anche se più gravosa economicamente e più rischiosa dal punto di vista imprenditoriale in un periodo di crisi di portata mondiale, perché si ha veramente a cuore la salvaguardia del territorio, in quanto in tal modo non si stravolgono le previsioni di PRG. Basta ricordare che nel lontano 1993 venne legalmente autorizzata, per la decadenza dei vincoli espropriativi, una officina meccanica nella zona F9 lungo il Viale Carlo III, a ridosso della fondazione Battiloro.

La Global Line ha presentato un progetto per un centro sportivo dove si prevede la realizzazione di due campi di calcetto regolamentari, un campo da tennis e una pista per il footing. A servizio di tali attività sorgerà una costruzione di due piani fuori terra e un piano interrato dove saranno installati spogliatoi e docce, una piccola palestra e una saletta per massaggi e/o abbronzatura.

L’Amministrazione Comunale, ritenendo che la realizzazione di questo complesso sportivo, anche se fatta da privati, va a dotare un’area della città di un’attrezzatura di notevole validità sociale, ha approvato l’iniziativa e ha stipulato una convenzione con la Global Line. In tale convenzione, tra le altre cose, si stabiliva che il Comune poteva utilizzare gratuitamente il centro sportivo per cinque eventi e che per ulteriori utilizzi avrebbe beneficiato dello sconto del 30%. Questi sono i fatti. Su di essi si è scatenata una polemica degna di miglior causa. Qualche giornale locale ha parlato di “una spa sui suoli comunali”, “un centro fitness al posto delle opere pubbliche”.

Invito questa gente, se non è in malafede, a visionare il progetto e a costatare se si tratta di un centro sportivo o di un centro benessere. Non meritano menzione i soliti estremisti comunisti che da sempre hanno usato la calunnia come normale strumento di lotta politica. Il Partito Democratico ha presentato una interrogazione e poi una interpellanza oltre a interviste e articoli sulla stampa locale. Hanno detto che cinque eventi gratuiti sono una offerta miserabile, senza tener conto che un evento può durare anche più giorni. E comunque la pubblica utilità dell’iniziativa di cui si parla non sta certamente nell’utilizzazione diretta e gratuita da parte del Comune, ma nel fatto che sul territorio viene messo a disposizione dei cittadini un’attrezzatura sportiva di qualità senza nessuno esborso finanziario pubblico.

Senza parlare del fatto che si creeranno diverse opportunità di lavoro specialmente per i giovani. Si tenga conto che tutti gli impianti sportivi attualmente esistenti sono stati realizzati a spese del Comune, che si sobbarca tutti gli oneri di manutenzione, e sono da sempre gestiti da società private.

I cittadini per la loro utilizzazione pagano regolarmente un ticket. Solo chi è prevenuto o è in mala fede non vede i grandi vantaggi pubblici dell’iniziativa, ma come al solito, si privilegia la propaganda politica».

dal Corriere di San Nicola (www.corrieredisannicola.it)

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