Sette carri rionali sfilano a Carnevale per la “Ndunduniata”

di Redazione

BottariMARCIANISE. In attesa delle autorizzazioni da parte dell’amministrazione comunale, la Pro-Loco di Marcianise, presieduta da Domenico Farina, si appresta a mettere in sesto il programma per la sfilata dei Carri di Carnevale per il 22 e 24 febbraio 2009.

Come l’anno scorso, l’organizzazione è affidata a Michele Colella, delegato alla Cultura e Tradizioni della Pro-Loco. Il Comitato ringrazia il sindaco Filippo Fecondo, il Corpo dei Vigili Urbani, tutte le forze dell’ordine che sono presenti sul nostro territorio, il nucleo della Protezione Civile, e coloro che si adopereranno per la riuscita della manifestazione.
Michele Colella : “Da qualche decennio assistiamo alle sfilate dei carri di Carnevale per le vie di Marcianise, carri trainati da potenti trattori; con scenografie varie, che racchiudono spesso due filari di botti, tinelle e con tanti giovani suonatori, che le percuotono con tanta foga, insieme a tanti ragazzini che battono su delle falci un ritmo tanto accorato, a tal punto, da sembrare veri maestri di musica; musica che accompagna vecchie canzoni della nostra civiltà contadina. Un ottimo risultato, raggiunto per un grandissimo impegno, scaturito dal fatto di essere protagonisti per qualche giorno; di non fare brutta figura nei confronti dell’Organizzatore del carro stesso, degli amici, dei conoscenti e delle ragazzine. La storia di questa manifestazione è recente; Marcianise si è vero la ha copiata da Macerata Campania e Portico di Caserta: luoghi in cui si sono organizzati in tal senso; difatti questi hanno trasformato una manifestazione che prima si svolgeva in una piazza o un cortile, in una sfilata di carri: prima di piccola portata e che poi anno dopo anno diventavano sempre più imponenti, eseguendo la cosiddetta musica “Past’e llesse”. Ma c’è da dire, che però, che la storia dei bottari, nasce da una vecchissima tradizione in voga in tutto il circondario, Marcianise in primo luogo, dalla cosiddetta ” ‘Ndunduniata” cioè: una musica o meglio dei rumori fatti su vecchie botti, bidoni, caccavelle, spesso senza senso; rumori eseguiti per disturbare la prima notte di nozze di una persona vedova che si risposava.
Nasceva dal fatto, di rendere faticoso il nuovo rapporto nuziale, quasi a dire che quella persona, non meritasse una nuova moglie, o forse solamente per invidia. Questo modo di suonare, eseguito a Marcianise e nel circondario, veniva comunemente eseguito fin dal periodo di Sant’Antonio Abate 17, fino al martedì Grasso di Carnevale, passando per Santa Matrona il 25 di Gennaio allorquando si dice che la giornata si allunga di un’ora, e questa voleva simboleggiare la rivincita che la luce si prendeva sulle tenebre ( usanza che forse affonda le sue radici in epoca pagana, preludio delle feste baccanali: il nostro Carnevale). Queste feste si svolgevano attorno a dei falò, di sera, venivano eseguiti anche dei canti e balli popolari “tammurriate” accompagnate con nacchere e tamburi, fino a tarda notte. Dunque asserire che i marcianisani hanno copiata la manifestazione dei carri, non è del tutto esatto; non è altro che riprendere una antichissima tradizione. E’ una manifestazione che sta portando ad una nuova tradizione, in cui i protagonisti sono “i giovani”, tutto ciò non può che farci prima riflettere e poi piacere; sperando che essi si divertano e si confrontano in una competizione sana e genuina”.
Alla manifestazione sono iscritti i seguenti Carri: il Rione Puzzaniello, Rione San Giuliano, Rione De Felice, Rione Pagani, Rione Macello, Rione Capodrise e Rione via Marte.

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