Stupro della Caffarella, Racz nega le accuse: “Ho un alibi”

di Redazione

I due romeni accusati dello stupro della CaffarellaROMA. Karol Racz, uno dei due romeni accusati dello stupro della Caffarella a Roma, nega le accuse mossegli dal pm Vincenzo Barba che lo ha interrogato a Regina Coeli in vista dell’udienza di convalida.

Il 36enne, indagato anche per lo stupro di via Andersen del 21 gennaio scorso, oltre ad aver negato la violenza sessuale ai danni della 14enne, ha detto di avere anche un alibi. “Queste cose non le faccio, per carità non le ho mai fatte”. Secondo il suo racconto nel giorno di San Valentino sarebbe rimasto a Torrevecchia dalle 17 in poi, in compagnia di amici e parenti. Alibi che è ora al vaglio degli inquirenti, anche se su di lui pesa la confessione resa da Alexandru Isztoyca.

Oggi il Consiglio dei ministri approva il decreto legge sulla sicurezza: oltre al capitolo anti-stupri, nel provvedimento ci sono il prolungamento della permanenza nei Centri d’identificazione ed espulsione, le risorse per le forze dell’ordine e probabilmente le ronde.

Intanto, continua l’ondata di aggressioni ai danni di cittadini stranieri. Ieri sera a Sacrofano, piccolo centro alle porte di Roma, tre rumeni sono stati aggrediti da otto giovani, armati di bastoni mentre stavano cercando del materiale ferroso dentro una discarica.

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