Critiche a Napolitano, Di Pietro indagato per vilipendio

di Redazione

Antonio Di PietroROMA. Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dopo le accuse rifilate al presidente Giorgio Napolitano, è ufficialmente indagato per vilipendio.

La denuncia era stata presentata lo scorso 31 gennaio dall’Unione delle Camere penali italiane dopo il comizio dell’ex pm durante una manifestazione in piazza Farnese. In quell’occasione aveva accusato il capo dello Stato di non essere arbitro imparziale sulla questione del Lodo Alfano, provvedimento che garantisce l’immunità per le cariche più alte del Paese.

Secondo i firmatari dell’esposto, ossia il presidente dell’Unione camere penali, Oreste Oreste Dominioni, e il suo vice, Renato Borzone, “la vistosità della portata offensiva e delegittimante l’altissima funzione istituzionale esercitata dalla suprema carica dello Stato, di tali affermazioni ha determinato unanimi comportamenti di ferma indignazione. Tra questi l’opinione di un ex presidente della Repubblica (Oscar Luigi Scalfaro, nda) che vi ha riscontrato un palese carattere di reato”.

Sulla denuncia Di Pietro nei giorni scorsi aveva commentato: “Accetto ben volentieri la sfida. Sono certo che vincerò la causa per tre buone ragioni: la prima perché non ho mai accusato il Capo dello Stato di essere mafioso né l’ho mai pensato; la seconda perché ho esercitato un legittimo diritto di critica che la Carta costituzionale garantisce a tutti i cittadini nei confronti di ogni autorità; la terza perché, a prova del predetto diritto di critica (di ben più ampio spessore), porterò in tribunale una copiosa rassegna stampa riguardante numerosi casi di critica nei confronti di altri presidenti della Repubblica (Cossiga e Ciampi), senza che nessuno abbia sollevato tale e tanto clamore come quello scatenatosi nei miei confronti solo perché non sono allineato al sistema e non mi rassegno ad abbassare la testa”.

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