2 febbraio 90: ucciso De Pedis, boss della Magliana poi sepolto come un Papa

di Redazione

Enrico De PedisAccadde Oggi. “Renatino”, così è conosciuto Enrico De Pedis, nato a Roma nel 1954, ucciso in un regolamento di conti tra delinquenti il 2 febbraio del 1990.

L’agguato avviene in via del Pellegrino, località Campo dei Fiori, a Roma. Ad eseguirlo la coppia formata da Dante Del Santo (“il Cinghiale”) e Alessio Gozzani, che arrivano appositamente dalla Toscana per liquidare, a bordo di una potente Honda, uno dei capi spietati della Banda della Magliana, la potente organizzazione criminale che controllava Roma negli anni ’70 e ’80 e sulla quale sono stati realizzati libri e pellicole, la più celebre “Romanzo Criminale”, da cui è stata tratta anche una fiction. Renatino all’interno della banda è famoso per il suo spirito imprenditoriale, lui infatti i soldi li investe in imprese edili, ristoranti, negozi. E’ coinvolto anche nella scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane romana mai più ritrovata, figlia di un dirigente del Vaticano.

Dopo solo 32 giorni dalla sua morte, il 6 marzo del 1990, Renatino, contro tutte le norme Pontificie, viene sepolto all’interno della Basilica di Sant’Apolinnare, a Roma. Il Diritto Canonico da secoli vietava che nelle chiese, eccezion fatta per Papi, Cardinali e Vescovi, fosse seppellito chiunque. Ma per Renatino compare una dichiarazione di monsignor Piero Vergari, rettore della Basilica, che ne certifica la beneficenza infinita fatta ai poveri. Il presidente della Conferenza Episcopale, cardinale Ugo Poletti, rilascia il nulla osta alla sepoltura.

Il 24 aprile Renatino viene così seppellito come un Papa e le chiavi della sua tomba consegnate alla moglie, con il divieto assoluto a chiunque di scendere i gradini della cripta.

E’ un dono che la Chiesa ha voluto fare per i “favori” che Renatino aveva fatto agli alti vertici della Chiesa Cattolica, fatto questo riportato nella trasmissione “Chi l’ha visto?”? Statene certi non lo sapremo mai. Resta il fatto che un delinquente doc ha ricevuto un funerale ancora più doc.

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