11 febbraio 1965, per la Chiesa gli obiettori sono dei vili ma…

di Redazione

don Lorenzo MilaniAccadde Oggi. L’11 febbraio del 1965 i cappellani militari toscani definiscono gli obiettori di coscienza dei “vili”, è la voce della Chiesa nei confronti di un fenomeno sempre più largo che porta tanti giovani a non voler prestare il servizio militare.

Indirettamente è anche un richiamo a quanti nel mondo si oppongono alla guerra e alla divisa. Ma un prete di campagna, che opera a Barbiana, piccolo comune di montagna toscana, don Lorenzo Milani, scrive “L’obbedienza non è più una virtù”. Si apre uno scontro acre, tra don Lorenzo che difende l’obiezione di coscienza (lo scritto viene pubblicato sul settimanale “Rinascita”) ed il solito “comune senso del pudore italico”. Don Lorenzo viene accusato di apologia di reato, portato in tribunale viene assolto in primo grado, non riuscirà a vedere il suo appello, perché scompare nel giugno del 1967. Sulla porta della sua povera ma incredibile scuola, c’è un cartello sopra ci è scritto “I care”, una frase che per la prima volta compare al mondo, quella frase raccoglie i principi della sua scelta, “Ho a cuore”.

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