Certificare il Parco per salvaguardia

di Redazione

Parco MatesePIEDIMONTE MATESE. Il Parco Regionale del Matese ha ottenuto, nel marzo del 2008, la certificazione di gruppo della gestione forestale secondo lo schema del Forest Stewardship Council (FSC), un’organizzazione non governativa e non profit creata nel 1993.

La finalità del FSC è quella di promuovere la salvaguardia ed il miglioramento delle risorse naturali attraverso una gestione forestale che risulti compatibile con l’ambiente ma anche utile dal punto di vista sociale ed efficiente dal punto di vista economico. Per far e questo sono stati definiti 10 Principi e Criteri, attraverso i quali verificare, con un processo di certificazione indipendente, che la gestione forestale venga praticata in maniera virtuosa. Nel processo di certificazione molta importanza viene attribuita all’acquisizione di informazioni, commenti, richieste o lamentele, da parte di soggetti diversi (stakeholders) che in qualche misura sono interessati alla gestione forestale in generale, ed in particolare, nel nostro caso, alla gestione in essere delle aree boscate del Parco Regionale del Matese. In vista della 1a visita di sorveglianza, prevista nella terza settimana di febbraio 2009, il Parco Regionale del Matese ha inviato agli enti interessati un questionario per permettere all’Ente certificatore (SGS Qualifor) di conoscere il grado di consenso che incontra l’attuale sistema di gestione praticato nelle foreste di proprietà dei Comuni ricad enti nel proprio territorio. L’iniziativa pilota intrapresa nel 2007 è stata interamente finanziata dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive – Se.S.I.R.C.A. della Regione Campania ed ha concluso già il primo anno di attività trovando giusto compimento nel rilascio del Certificato di “buona gestione forestale” valido in tutto il mondo. Tale attestato equivale ad un vero e proprio marchio DOP per il comparto forestale locale. Il prestigioso riconoscimento, relativo alla produzione di legname di faggio di qualità e di legna da ardere derivante da latifoglie miste, trova pochi riscontri in Italia (dove in tutto sono certificati appena 11 siti, il più a Sud dei quali in provincia di Viterbo) e colloca la realtà matesina nel prestigioso contest o mondiale delle foreste gestite con criteri ecocompatibili. Il Progetto, fortemente sostenuto dalla Presidenza e dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, coinvolge le proprietà forestali assestate dei 20 Comuni matesini afferenti l’area protetta e le due Comunità Montane insistenti nel territorio (Matese e Titerno), interessando una superficie silvo-pastorale certificata di circa 29.371 ettari caratterizzata da suggestive faggete, boschi cedui di specie eliofile decidue a cui si associa anche il leccio, piccoli rimboschimenti di conifere e pascoli naturali. Esso recepisce le istanze in materia di salvaguardia ambientale provenienti dall’UE ed intende promuovere presso le pubbliche amministrazioni strumenti volontari di gestione delle risorse naturali basati sui principi di sostenibilità.

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