Lanfranco (Pd) denuncia: “Periferie di Casale abbandonate”

di Redazione

Emilio Lanfranco CASAL DI PRINCIPE. Dopo le accuse lanciate al sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano, nei giorni scorsi, da parte del consigliere Ferraro, anche il Partito Democratico fa sentire la propria voce.

“A parte il disagio profondo e lo sconforto – dichiara il segretario cittadino Emilio Lanfranco (nella foto) – già segnalato dagli altri amici dell’opposizione sullo stato delle strade nel nostro paese, che rende difficile anche il normale passaggio delle auto nelle vie cittadine, mi preme sottolineare che nelle periferie è ancora peggio. Alle già precarie condizioni del manto stradale si aggiunga che non c’è, in interi quartieri, nemmeno un minimo di illuminazione. Niente di niente. Lampioni senza fili, dove va meglio, e in tante altre parti nemmeno l’ombra di una lanterna. L’illuminazione cittadina è lasciata alla bontà di qualche abitazione privata che, a proprie spese, accende i faretti fuori ai propri portoni, dando un minimo di visibilità. È assurdo che una città di ventimila abitanti non abbia ancora risolto il problema dell’illuminazione pubblica.

Questo stato di cose contribuisce ancora di più a lasciare interi isolati al buio ed in balia di chiunque, soprattutto i malintenzionati, per fare ciò che si vuole, e si vedano in tal senso gli ultimi episodi di microcriminalità. Invito Cristiano a farsi di sera un giro per il paese, munito di torcia, e verificare questo stato di cose che fanno assomigliare questa già triste realtà in una vera Nairobi.

Il Sindaco, invece, continua a fare i suoi comodi e a non interessarsi dei problemi seri e urgenti di Casale, continuando con noncuranza ad elargire incarichi ai parenti dei propri consiglieri ed assessori, come è avvenuto con la nomina dei cinque membri del nucleo di valutazione. Sappia il sindaco che il criterio per scegliere questi soggetti dovrebbe essere ispirato esclusivamente a quello di avere un minimo di competenze per valutare l’operato amministrativo e non invece sceglierli per placare gli animi di qualche suo sostenitore “ribelle”.

Noi, come Partito Democratico, siamo disgustati da questo stato di cose e penso che tutta l’intera popolazione casalese è stanca del suo modo di amministrare, anche perché non si riesce a capire quale siano i progetti che ha, ed io dubito che li abbia mai avuti. Il loro operato non è assolutamente visibile e tantomeno la progettazione per la soluzione dei principali problemi.

Voglio infine ricordare al Sindaco che prenda atto che il Governo, nonché il sottosegretario Nicola Cosentino (che ha la delega al Cipe), suo sponsor alle passate elezioni comunali, non hanno minimamente preso in considerazione la sua richiesta per la concessione di fondi particolari per questa realtà. La spiegazione è una sola : hanno capito l’incapacità amministrativa di questa giunta, la mancanza di progettazione, e vogliono che il sindaco inizi lo sciopero della fame al più presto, come aveva promesso.

Noi aspettiamo quest’evento con ansia sapendo che se il Governo è lo stesso che ha tagliato 17,5 miliardi dal fondo per lo sviluppo del Mezzogiorno, e non ha ripristinato il credito d’imposta agli imprenditori meridionali, allora Cristiano potrà anche iniziare questo famoso sciopero, incatenandosi al portone della casa comunale, sapendo che avrà la peggio. Noi mossi a compassione cristiana offriremo umanamente qualche sollievo alla dura dieta che lo attende. Berlusconi vede nel Sud solo una palla al piede di cui liberarsi e gli italiani ed i meridionali di questo se stanno accorgendo”.

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