Popolo ebreo: al Cocevest Padre Poletti e Don Centore

di Redazione

centoreGRAZZANISE. Il vescovo lefebvriano Richard Williamson, salito di recente alla ribalta mediatica internazionale, ha sicuramente contribuito a far riemergere in forme potenti una questione tuttora molto discussa e da almeno un anno incardinata nel programma del corso di formazione politica del Cocevest …

… con la formula “Il popolo ebreo: mistero della storia…”. Dunque, soltanto una pura coincidenza l’incontro-dibattito che su tale controversa tematica si svolgerà -presso la scuola retta dalle “Ancelle dell’Immacolata” (di cui è Madre generale Suor Maria Serruto), a Via Eufrosina, in Grazzanise- domenica 15 febbraio, alle ore 16.
Per la verità il problema, per la sua stessa forza storica propulsiva sul piano mondiale, è riemerso già durante la tavola rotonda dell’8 febbraio, quando il giornalista Carmine Riola, trattando del “mito tecnicizzato” che dilaga nel nostro tempo, ha fatto esplicitamente riferimento al popolo ebreo e alle sofferenze della Shoah sulle quali ha espresso contestate riserve il negazionista Williamson. Comunque adesso si va nel cuore sanguinante di quella storia del “popolo eletto da Dio” che innegabilmente continua a “condizionare” i destini del pianeta su vari versanti: culturale, religioso, finanziario. Il “genio” ebraico che mille volte ha profondamente inciso su macroeventi che hanno interessato milioni di persone resta di per sé un’incredibile “eccezione” a confronto con etnìe e civiltà che pure hanno lasciato nei più diversi angoli della terra segni indelebili. “Scrivo a nome del Consiglio della Comunità Ebraica ed a nome mio personale in qualità di Ministro di Culto per comunicarLe la nostra assenza all’evento” ci ha detto, via e-mail, l’hazan shalom Pierpaolo Pinhas Punturello della Comunità di Napoli al quale avevamo chiesto di partecipare. “Le cause di questa spiacevole situazione vanno cercate negli impegni personali di ognuno di noi che, tranne la mia persona, prestano la loro opera per la Comunità Ebraica in maniera volontaria e con abnegazione, comprenderà quindi che non sempre è possibile portare i nostri piccoli contributi, perché i ritmi delle nostre vite a volte impongono delle pause. Spero Lei potrà portare comunque il nostro shalom agli altri relatori, in un momento storico così delicato che fa appello alla forza di tutta l’Umanità nello scoprire non solo i misteri dell’esistenza ma sopra ogni cosa il rispetto e la reciprocità dei diritti e dei doveri collettivi. Spero -ha concluso- di poterla incontrare in tempi migliori per il mondo cattolico, il mondo ebraico e la società tutta”. Così ad affrontare il “mistero”, domenica pomeriggio, saranno il missionario comboniano Padre Giorgio Poletti -sempre in prima tenacissima fila a difesa dei deboli e di tutti gli exracomunitari sul litorale domizio- e Don Giuseppe Centore -poeta, scrittore e saggista capuano (autore, fra le tante sue opere, de “L’Arpa di Sion”) giustamente considerato, nel filone della poesia religiosa, il più rappresentativo esponente italiano vivente. Il successivo incontro cocevestino è pianificato per il 1° marzo, con l’intervento del prestigioso giudice Giovanni D’Onofrio sul più che attuale problema “Il magistrato e la Costituzione-La Grande Norme”.

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