Sant’Anastasia, dopo tante peripezie ottiene la carta di soggiorno

di Redazione

Laila B.SANT’ANASTASIA. “Non avete idea della felicità mia e della mia famiglia. Mia madre e mio padre appena gliel’ho detto mi hanno preso in un grande abbraccio”, esclama Laila B., 22 anni, dopo una brevissima attesa e il piacevole annuncio: il permesso è arrivato.

Effettuate le operazioni di attivazione, presa l’impronta digitale, Laila, cittadina del Marocco, residente con la famiglia in Sant’Anastasia da poco più di dieci anni, universitaria in lettere con ottimi voti, riceve non il permesso di soggiorno, ma la carta di soggiorno. Esplode la gioia sul viso e un sospiro di sollievo accompagna la consegna per mano del dottor Eduardo Battista, Primo Dirigente della Questura di Napoli, di un documento per lei prezioso.

Una storia come tante, ma a lieto fine. Anni fa, giunta a Sant’Anastasia con la famiglia, non ha potuto avere la carta di soggiorno, come gli altri suoi familiari, in quanto maggiorenne, per cui per motivi di studio ha ottenuto ogni anno il permesso di soggiorno. Poi la salute ha incespicato. Nel luglio 2008 è arrivata, non senza “dubbi burocratici” poi superati, la prestazione dell’Inps spettante agli invalidi civili, con gli arretrati. Una pensione, però, valida fino alla scadenza del permesso di soggiorno. Tutto lecito, ma come fare, come non interrompere l’arrivo di quell’assegno per lei di vitale importanza? Si attiva, ma non riceve risposte positive. Cala la fiducia, la voglia di lottare, va verso la perdita della pensione di invalidità civile e la possibilità di non pagare i medicinali.

 Poi… “Dopo giorni di quasi agonia, perché sembrava non vi fosse una soluzione, ho trovato al Comune di Sant’Anastasia un ufficio che ha preso a cuore il problema. Il mio caso è emblematico. Pur avendo diritto alla pensione di invalidità, di fatto mi è stata sospesa – dice Laila – solo perché era in scadenza il permesso di soggiorno e nessuno sapeva indicarmi la strada da seguire. Non è possibile immaginare cosa si prova a sentirsi straniera in Italia e a subire le conseguenze di norme che rischiano di togliere diritti. Ho cozzato contro la diffusa non conoscenza delle norme e delle circolari che difendono i nostri diritti. Gli altri stranieri in Italia saranno fortunati come me ad incontrare una persona disponibile, capace di studiare il mio caso e di proporre vie d’uscita? Questo mi chiedo. Perché nei giorni successivi ho potuto apprezzare il fatto che quando tra gli uffici di vari Enti c’è dialogo e comunicazione, i problemi di noi stranieri arrivano a soluzione in tempi ragionevoli, con una efficienza veramente straordinaria. Sento di ringraziare l’ufficio stampa di Sant’Anastasia, le Acli di Messina, la Questura di Napoli e, in particolare, Vittorio Piccolo, un consigliere comunale molto vicino al popolo, che ha dimostrato una disponibilità fattiva nel risolvere il mio problema. Se devo dire la verità quando ho visto la carta di soggiorno non me ne sono resa conto subito, l’ho associata al permesso di soggiorno. Poi ho realizzato cosa avevo in mano e ho pensato che era finalmente finito un incubo. Avere in tasca, oggi, la carta di soggiorno mi rende molto più tranquilla per il mio futuro di studentessa prossima alla laurea, per il lavoro e per la mia stabilità in Italia. E, poi, sono certa che riavrò la pensione e l’esenzione sui medicinali. Ho constatato, a contatto con coloro che mi hanno aiutato, che non è facile essere stranieri in Italia, ma quando gli Enti comunicano tra loro in modo costruttivo anche le montagne si fanno da parte”.

La soluzione più semplice era chiedere un altro permesso di soggiorno, ma le legge e le circolari permettevano di puntare ad un altro obiettivo: la carta di soggiorno. Obiettivo raggiunto in pochi mesi grazie all’impegno del consigliere comunale Vittorio Piccolo (Pdl) e alla buona prassi e proficua collaborazione tra il Comune di Sant’Anastasia, l’operatrice dello sportello immigrazione del patronato Acli di Messina, Gabriella Prestileo, che ha prodotto materialmente l’istanza di rilascio della carta di soggiorno in data 22.09.2008, e il I° Dirigente, dottor Eduardo Battista, l’ispettore Bartolo D’Elia, l’assisstente capo Carmine Maiorano, l’agente Rossano Del Monaco, questi ultimi in servizio presso la Questura di Napoli – perché tutti si sono adoperati per dare al problema posto la soluzione più conforme alle norme e più vantaggiosa per Laila.

“Avevo sentore che la carta fosse arrivata, ma non ho voluto toglierle la sorpresa. Sono soddisfattissimo, perché ritengo un nostro preciso dovere accogliere gli stranieri – dice il consigliere comunale, Vittorio Piccoloche giungono in paese per lavorare e vivere una vita dignitosa. Non potevo rimanere inerme di fronte ad un caso così delicato e ho cercato di favorire il dialogo tra i vari uffici interessati, trovando professionalità e disponibilità. Il caso è stato risolto in maniera egregia. Siamo un’amministrazione aperta e proiettata verso i cittadini, che devono sentire vicini a loro i servizi comunali”. “Abbiamo fatto unicamente il nostro dovere – affermail dottor Battista – lavorando al caso in questione con la massima attenzione per garantire il rispetto delle norme e i diritti degli stranieri in Italia, che vanno tutelati sempre, specialmente quando ci troviamo di fronte a studenti e lavoratori che si integrano correttamente nel nostro contesto sociale”.

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