Eluana, il Centro Rosselli promuove presidio di solidarietà

di Redazione

Eluana EnglaroAVERSA. Il centro studi “Carlo Rosselli” interviene nella vicenda di Eluana Englaro e promuove l’organizzazione di un presidio di solidarietà alla famiglia della donna in stato vegetativo da 17 anni.

“E’ di una gravità assoluta e senza precedenti l’assurdo ed anticostituzionale decreto-legge emanato con procedura d’urgenza dal Governo Berlusconi sul caso di Eluana Englaro, la giovane donna in coma irreversibile da ben 17 anni e condannata a restare in vita artificialmente, nonostante una sentenza della Corte di Cassazione abbia permesso alla famiglia di autorizzarne l’interruzione dell’alimentazione forzata.

La politica ed il Governo in particolare dovevano rimanere in rispettoso silenzio di fronte ad un doloroso caso del genere ed invece, assumendo gli stessi toni dei dogmatici integralisti della superstizione, hanno scelto la strada della prevaricazione nei confronti non solo della famiglia di Eluana, ma anche del Presidente della Repubblica e della stessa Costituzione, garante della laicità delo Stato e delle libertà individuali.

Il decreto del Governo in carica, infatti, vietando la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione per Eluana Englaro ha creato un profondissimo “vulnus” allo Stato di Diritto ed un inaudito conflitto istituzionale. A tutto ciò si aggiungano le farneticanti affermazioni dello stesso Premier sullo stato della povera Eluana (“Potrebbe avere anche dei figli”) ed i silenzi vigliacchi ed assordanti dei cosiddetti “liberali” di centrodestra accodatisi supinamente all’ordine del “Capo”.

C’è una sola parola per commentare tutto ciò: vergogna. Siamo di fronte alla peggiore norma “ad personam” che il Governo Berlusconi potesse mai scrivere sotto chiara e diretta dettatura di uno Stato estero, ovvero la monarchia teocratica assoluta del Vaticano.

Per ingraziarsi lo stesso Vaticano e la minoranza degli integralisti cattolici italiani il Governo ha oltrepassato un limite che uomini di Stato di indiscutibile e fervente fede cattolica, come De Gasperi, Moro e Rumor, non avrebbero osato neppure sfiorare. L’Italia non e’ l’Iran. Siamo in una repubblica democratica e laica, non in uno stato teocratico ed autoritario. Il peccato religioso non può diventare reato penale.

Occorre, dunque, lanciare un allarme democratico in tutto il Paese perché questo Governo, mostrando un chiaro volto autoritario, inizia a fare paura.

Chiamiamo, pertanto, a raccolta tutte le donne e gli uomini liberi di Aversa e dell’Agro per concordare l’organizzazione di un presidio, simbolico, pacifico e silenzioso di solidarietà con il dramma umano della famiglia Englaro ed in difesa del Diritto, della Costituzione e della Laicità dello Stato, principi che in questo Paese non sono e non saranno mai negoziabili per alcun motivo”.

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